Bastia

“Sogno una cittadella del medioevo alla Rocca Maggiore”

Il Calendimaggio visto dal presidente Frascarelli
ASSISI – Il Calendimaggio come una festa in grado di attrarre altri eventi collegati al medioevo che si snodino per tutto l’anno, e – grazie al futuribile riconoscimento quale patrimonio Unesco – un’eccellenza della città da far conoscere quanto più possibile. A pochi giorni dall’insediamento a presidente dell’Ente Calendimaggio, Antonio Frascarelli parla a 360 gradi del suo programma di presidenza e delle potenzialità del Calendimaggio: “Si tratta di una festa che racchiude in sé lo ‘spirito di Assisi’, è una festa laica che ricorda le nostre tradizioni contadine, ma che tiene conto anche dell’aspetto religioso e non a caso inizia con la benedizione dei vessilli”. Presidente, quali sono i suoi piani per il triennio del suo mandato? “Intanto vorrei dire che il mio predecessore, Salvatore Ascani, ha ben lavorato (non a caso ho voluto che continuasse a seguire il dossier per la candidatura Unesco), anche se questo non significa che tutto rimarrà uguale. Sicuramente il Calendimaggio dovrà essere il più aperto possibile a tutti, ma anche decentrato: con eventi ed iniziative collaterali, la festa deve arrivare anche alle frazioni; le Parti dovrebbero essere coinvolte, anche solo marginalmente nei periodi in cui devono preparare il Calendimaggio. Il mio sogno – sin dal 2004 – è poi la cittadella del Medioevo, valorizzando la Rocca Maggiore con stoffe, libri, strumenti e altri oggetti d’epoca”. Sono progetti per cui è necessaria una copertura finanziaria forte. “Attualmente l’Ente gode di un buon bilancio, chiuso in attivo, e di un discreto finanziamento da vari enti (Comune, Provincia e Regione), anche se in alcuni casi devono ancora arrivare parte dei fondi del 2009 e di tutto il 2010, e dal parco medioevale della Rocca Maggiore. Certamente un problema fondi esiste, basti pensare che l’attivazione di fidi e fidejussioni è un rischio personale del presidente2. Passando all’edizione del Calendimaggio 2011, cosa cambierà nell’organizzazione? “Uno dei nostri primi atti è stato quello di deliberare la firma di contratti con scadenza biennale, così ‘limitare’ i disagi della scadenza dei contratti legata a quella del nuovo Ente; più in generale, cercheremo di eliminare i tempi morti della manifestazione, con un maggior dialogo tra tutti i soggetti coinvolti. Parleremo anche con il sindaco e le forze dell’ordine, invitandoli ad esempio a togliere il coprifuoco ai locali pubblici: capiamo l’importanza della sicurezza, ma chiudere i bar e le taverne, soprattutto nella serata del sabato, significa non mettere a disposizione di cittadini e turisti servizi, come una bevanda calda o un bagno, che sono indispensabili”. Ci sono state polemiche sulla modalità di elezione del presidente, scelto per statuto dal sindaco, cosa ne pensa? “Premetto che la mia elezione mi ha
colto di sorpresa, il sindaco aveva una rosa di nomi di elevata professionalità e di alto spessore culturale; detto questo, lo statuto attuale garantisce il presidente perché non può essere sfiduciato per un ‘capriccio’ ma solo dal sindaco o per sua scelta. Claudio Ricci è una persona di buonsenso e di grande cultura nonché molto interessato al Calendimaggio, finora ha ratificato nomi scelti in accordo con le Parti, ma forse una piccola revisione dello statuto è consigliabile, anche pensando che in futuro – un’ipotesi improbabile, considerata l’importanza del Calendimaggio – potrebbe esserci un sindaco meno interessato alla festa”.
Flavia Pagliochini

Corriere-2011-01-23-pag19

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