Bastia

Sicurezza, ecco le telecamere

 La giunta impegna 30mila euro. C’è un progetto anche per via Roma


In piazza Mazzini scatta la video sorveglianza



BASTIA UMBRA- In arrivo in piazza Mazzini l’occhio attento delle telecamere. L’installazione, che sarà operativa a partire dall’i­nizio del prossimo anno, è stata decisa dell’amministrazione co­munale di Bastia, non solo per ga­rantire maggiore sicurezza ai citta­dini, ma anche per prevenire, ed eventualmente sanzionare, com­portamenti scorretti, soprattutto dopo i recenti fatti di cronaca. L’assessore al Commercio, Luigi Tardioli, anticipa che entro la fine dell’anno si svolgerà il bando di gara e le telecamere installate su tutta la piazza, entreranno in fun­zione già da gennaio. “La video­sorveglianza – afferma Tardioli ­permetterà di avere una visione completa della piazza, con regi­strazioni che si svolgeranno 24 ore su 24”. La spesa prevista si aggira intorno ai 30mila euro. Tardioli, inoltre, anticipa che “l’amministrazione sta già lavorando su un ulteriore potenziamento dei siti, a cominciare da via Roma dove, sempre nel corso del 2004, saran­no installate ulteriori telecamere” Torna così in primo piano I tema della sicurezza dei cittadini che, purtroppo, anche a causa di epi-sodi , che avvengono sempre più frequentemente nel, territorio di Bastia, avvertono sempre più forte l’esigenza di una maggiore prote­zione. Una protezione che l’ammi­nistrazione, comunale ha deciso di garantire agli abitanti ricorrendo all’uso. delle telecamere a cominciare da  piazza Mazzini,  anche se aveva. escluso questa possibilità quando il Comune di Assisi, più di un anno fa aveva deciso di la introdurre la video-sorveglianza in punti definiti sensibili del territorio, come deterrente ad eventuali atti di criminalità. In quella occasione e soprattutto dopo alcuni at­ti vandalici compiuti a danno del­la scuola media della città, il sin­daco Bogliari aveva infatti sostenuto che l’introduzione di teleca­mere e sistemi di allarme, signifi­cava un passo indietro nel tempo, oltre che una restrizione della libertà di ciascun cittadino.


 


Michela Dominici


Pubblicato sul Corriere dell’Umbria del 28/11/2003


 

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