Bastia Umbra Salvata dai carabinieri: la ragazza poteva morire congelata
Una sbronza poteva costare la vita ad una diciassettenne
BASTIA UMBRA – Per lei non saranno mai (o non solo) uomini di ‘legge e ordine’ (anche se si stanno valutando eventuali sanzioni contro chi le ha servito alcolici, dato che non solo era minorenne, ma anche ubriaca), ma i suoi angeli custodi: a loro, ai militari della Compagnia Carabinieri di Assisi, deve infatti la vita, perché l’hanno notata dopo che era rimasta – a causa del troppo alcool ingerito e rischiando di morire per assideramento – svenuta sull’asfalto di un parcheggio del centro storico di Bastia Umbra, parzialmente coperta alla vista dalle ruote delle auto in sosta, con le temperature sotto lo zero, un vento forte e la neve caduta per tutto il pomeriggio di martedì che non si era ancora completamente sciolta. Non è chiaro quanto tempo la diciassettenne sia rimasta così, senza che nessuno dei suoi amici che erano andati con lei avesse notato la sua assenza, ma se i carabinieri – ringraziati di tutto cuore dai genitori della giovane – l’avessero trovata solo una manciata di minuti più tardi, per lei la conseguenza di quel maledetto bicchiere di troppo sarebbe stata fatale, una morte per assideramento. Il tutto è avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì a Bastia Umbra: secondo la ricostruzione dei militari di Assisi, guidati dal capitano Andrea Pagliaro, la giovane era in un locale del bastiolo e, dopo aver ingerito troppi alcolici, era uscita per prendere una boccata d’aria fresca nel tentativo di alleviare il mal di testa causato dalla ‘sbornia’. Mentre passeggiava nel parcheggio, la diciassettenne ha però avuto un mancamento che le ha fatto perdere i sensi: non si sa quanto per quanto tempo sia rimasta svenuta a terra (a quanto pare nessuno dei suoi amici ha notato il mancato ritorno della giovane), ma quando è stata notata dalla ‘gazzella’ dei Carabinieri, che passavano in zona per un giro di controllo, la giovane era oramai un pezzo di ghiaccio che non si muoveva né rispondeva ai tentativi dei militari di farle riprende conoscenza. Ed è proprio agli uomini dell’Arma (che peraltro dall’inizio dell’anno hanno denunciato una quarantina di persone per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti) che la diciassettenne deve la vita: secondo il medico dell’ospedale di Assisi che l’ha visitata, se la minorenne fosse stata trovata e portata in ospedale solo venti minuti, al massimo mezz’ora più tardi, sarebbe stato troppo tardi, ed il principio di assideramento riscontratole nel referto stilato dai sanitari sarebbe stato la causa della sua morte. In attesa dell’arrivo dell’ambulanza del 118, i carabinieri hanno prestato alla giovane anche le prime cure del caso, chiamando anche i genitori della minorenne che hanno espresso parole di vivo ringraziamento nei confronti dei militari, che ora stanno valutando gli estremi per eventuali sanzioni nei confronti degli esercenti del locale frequentato dalla minorenne, dato che i superalcolici non possono essere venduti ai minorenni, né l’alcol può essere servito a persone in stato di ebbrezza.
Pdf: Corriere-2010-03-11-pag03