Bastia

Si schianta con la moto in curva

Viaggiava in sella a una Kawasaki, incidente lungo la statale che da Valfabbrica porta a Casacastalda


L’uomo, un camionista di 37 anni, abitava a Bastia Umbra


Daniela Millucci


ASSISI – Quando sono arrivati i sanitari del 118 di Assisi hanno subito capito che le sue condizioni erano gravissime, hanno tentato l’impossibile ma non c’è stato nulla da fare. Gianni Caponi, sposato, 37 anni, nato a Perugia residente a Bastia Umbra, è morto ieri mattina intorno alle 13, lungo la statale 318 che da Valfabbrica porta a Casacastalda.
Il giovane bastiolo viaggiava a bordo di una moto, una Kawasaki 750. La sua corsa si è arrestata al chilometro 18 e 300. Nell’affrontare una curva che volge a sinistra ha perso il controllo della potente due ruote, è finito a terra e ha urtato contro il guardrail. Una caduta terribile e rovinosa, che non gli ha lasciato scampo. Per lui non c’è stato nulla da fare, è morto qualche minuto dopo. Sul luogo dell’incidente è intervenuta una pattuglia di carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Assisi. Loro il compito dei rilievi di rito e di ricostruire la dinamica del sinistro anche se al momento non sembra ci sia molto da chiarire. Gianni Caponi, di certo, nella sua corsa non è stato disturbato da alcuno, ha fatto tutto da solo. Tra le ipotesi c’è la possibilità che l’uomo nell’affrontare la curva possa aver perso aderenza e quindi il controllo del mezzo. Ma non si esclude neppure che la bella mattinata di sole possa aver spinto il poveretto a pigiare un po’ di più sull’acceleratore. Per il momento, tuttavia, sono solo ipotesi, spetterà alle forze dell’ordine intervenute sul posto riscostruire l’esatta dinamica del sinistro e spiegare il perchè della caduta. Le esequie saranno celebrate nella chiesa di Bastia Umbra probabilmente nella giornata di domani, il magistrato di turno ha infatti disposto la restituzione della salma ai familiari.
Certo uno strano destino per questo giovane uomo che dalla strada traeva da vivere. Gianni Caponi, infatti, lavorava come camionista. Una persona dunque abituata alla strada e a fare i conti con le insidie ed i pericoli che la strada comporta e nasconde. Un uomo che di chilometri nella vita ne ha macinati tanti. E, sembra quasi una beffa, sulla strada è morto, in una calda domenica di fine ottobre che sembra più d’estate che d’autunno. E, forse, è stato tradito proprio da questo bel sole che non se ne vuole andare, che sembra di primavera, Complice la giornata di festa, un giro in moto ieri ci stava proprio. Un giro che per lui è stato, purtroppo, fatale.

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