Bastia

Si denuda e in bici insegue ragazza

Il fatto lungo il percorso verde. Protagonista dell’episodio un albanese clandestino di 47 anni
L’uomo alla vista della 17enne si è tolto i vestiti, arrestato

BASTIA UMBRA – Atti osceni lungo il percorso verde di Bastia Umbra che proprio in questi giorni, con l’arrivo della primavera, è tornato ad essere molto frequentato dalla popolazione.
Soprattutto dai giovani alla ricerca della forma perduta nel corso dell’inverno. L’esibizionista, protagonista del poco edificante episodio, è un albanese clandestino di 47 anni che si sarebbe denudato di fronte ad una 17enne di Bastia Umbra che stava facendo jogging.
Vedendo passare la ragazza, l’uomo, dopo essersi tolto i vestiti, l’avrebbe inseguita con una bicicletta: poco dopo è stato però bloccato dai carabinieri dell’aliquota radiomobile della compagnia di Assisi guidati dal capitano Andrea Pagliaro che l’hanno condotto in caserma per i necessari accertamenti.
Già noto alle forze di polizia per i reati di maltrattamenti in famiglia e percosse nei confronti dell’ex moglie e dei figli, l’albanese ha fornito false generalità ai militari, che lo hanno arrestato per falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale relativamente all’identità o alle qualità personali proprie, oltre che per atti osceni in luogo pubblico e omessa esibizione di un valido documento di riconoscimento.
Va segnalato che proprio il percorso verde nei giorni scorsi era stato teatro di un altro drammatico accadimento. In mezzo alla carreggiata che costeggia il percorso e passa sopra il Chiascio era stato infatti rinvenuto l’ape con dentro il portafoglio e tutti i documenti ed effetti personali di un pensionato di 66 anni scomparso da casa da un paio di giorni. Il suo corpo è stato in seguito trovato sul Chiascio a due metri di profondità.
Fondamentale in questo caso è stato l’intervento dei vigili del fuoco di Assisi e Perugia e di tre unità dei sommozzatori dei vigili del fuoco del comando provinciale di Grosseto che, con unità e attrezzature del nucleo speleo alpino fluviale, dopo circa tre ore di ricerche effettuate sul fiume utilizzando anche auto respiratori ad aria, alla profondità di circa due metri hanno individuato e recuperato il cadavere.
Sul posto era intervenuto anche personale della polizia di Stato che ha coordinato le ricerche sin dal primo momento. Di notevole importanza per il ritrovamento pure la testimonianza di alcune persone che hanno detto di averlo visto nei pressi del ponte e del fiume. Nella circostanza le ricerche sono state particolarmente difficoltose, a causa delle numerose barriere artificiali presenti nel Chiascio, e per gli ostacoli creati dai tronchi d’albero depositati dalla corrente. L’uomo viveva da solo a Bastia Umbra.
di MASSIMILIANO CAMILLETTI

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