Bastia

Si cerca il quarto accusato della morte del giovane investito

Bastia Umbra C’è un quarto indagato per la morte di Filippo Limini, il 24 enne colpito con un pugno durante la rissa e poi investito dall’auto in retromarcia, in fuga dopo l’assalto del gruppo rivale. Si tratta di un rumeno che avrebbe dato un calcio a Filippo quando si trovava già a
terra, in seguito al pugno. Ma dello straniero, già conosciuto dalle forze dell’ordine, non ci sarebbe traccia: nelle ultime ore potrebbe essersi allontanato. Ieri intanto l’autopsia non ha chiarito del tutto la causa della morte di Filippo: i politraumi maggiori sarebbero stati provocati dall’investimento ma gli esperti attendono l’esito degli esami istologici per capire se tutte le lesioni siano state provocate quando il 24enne era ancora in vita. Nei prossimi giorni invece gli investigatori analizzeranno i telefonini di vittima, indagati e testimoni alla ricerca di video, foto o messaggini per ricostruire la dinamica della tragedia di Ferragosto a Bastia
Umbria. Eri.P.

Morto a Ferragosto, la verità dai telefonini
Al via l’analisi sui cellulari di indagati, vittima e testimoni. Sequestrato l’hardisk del Country. Indagato il ragazzo che ha sferrato il calcio

di Erika Pontini
PERUGIA La verità sulla morte di Filippo Limini, 24 anni di Spoleto,potrebbe arrivare dalla memoria dei telefonini di indagati e testimoni sequestrati dai carabinieri della compagnia di Assisi. Un messaggio, una foto o un video rimasto ’nascosto’ potrebbero raccontare più di tante parole anche se, fino ad ora, sembra che stranamente nessuno abbia ripreso le violenze all’esterno della discoteca la notte di Ferragosto: una rissa finita nel sangue. Mentre, per identificare il gruppo al Country gli investigatori cercano nell’hard disk del proprietario della discoteca ma sembra che le telecamere del sistema di sicurezza non funzionassero più da tempo. I carabinieri infatti sono al lavoro sul gruppo degli spoletini che ha assaltato l’Opel dei bastioli dopo l’iniziale provocazione e una discussione iniziate in pista: una catena maledetta di eventi e di violenza che ha portato alla morte di Filippo. Nel giorno in cui è ufficiale l’iscrizione nel registro delle notizie di reato del quarto uomo che potrebbe aver dato il calcio al volto di Filippo mentre il 24enne erano steso a terra in seguito al cazzotto, dall’autopsia non arrivano, ancora, certezze sulla causa della morte. I politraumi sembrano ascrivili all’investimento ma i medici legali (Mauro Bacci e Marta Bianchi per la procura, Sergio Scalise e Laura Panata per la vittima, Anna Maria Verdelli per Denis Hajderlliu ovvero il ragazzo del pugno e Walter Patumi per Brendon Kosiqi, il guidatore) vogliono capire dagli esami istologici, se tutte le lesioni riscontrato sono vitali.Ovvero se Filippo, quando è stato investito era vivo. La causa di morte sarebbe un’emorragia del bulbo midollare del cervello ma anche lì occorre fare chiarezza, come pure sulla lesione lacero-contusa al mento che sarebbe stata provocata dall’auto. La tossicologa Paola Melai ha eseguito i prelievi per stabilire se il 24enne fosse ubriaco e capire, in base ai risultati, se possa essere caduto a peso morto dopo il pugno. Qualcuno ha visto che si stava rialzando ma, successivamente, sarebbe stato raggiunto dal calcio e poi travolto. Il 26 agosto la polizia postale dovrà estrarre i dati da cellulari e tablet. Di lì inizieranno a vagliare le memorie dei telefoni: i ragazzi potrebbero essersi mandati chat o filmati. Anche i telefonini dei buttafuori e dei quattro testimoni sentiti saranno passati al setaccio. Due sono le ragazzine che si trovavano con i bastioli e hanno visto la drammatica scena dell’investimento, almeno uno è un amico di Filippo

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