Assisi, Orvieto e Otricoli le zone più infestate. Ma le sette crescono ovunque UN MONDO misterioso che troppo spesso appare più affascinante che pericoloso, al quale ormai si «abbandonano» anche i più giovani. E’ considerata un’emergenza sociale, tanto che nelle diocesi sono nati i «Gris», i Gruppi di ricerca e informazione socio-religiosa che si occupano appunto delle sette e dei gruppi esoterici. Li analizzano, cercano di conoscerli e, soprattutto, cercano di aiutare, con una formazione costante, in particolare giovani a evitare di cadere nella loro ‘rete’. Una rete fatta d’amore e «coccole», in principio, e che poi si trasforma in un abbraccio ‘mortale’ che ti allontana da tutto e da tutti.
«E’ UN PROBLEMA molto sentito e presente — dicono gli esperti —, in tutta l’Umbria. Soprattutto in quelle aeree dove il culto è più forte. Assisi, Otricoli e Orvieto sono degli esempi: in queste zone si moltiplicano gruppi di vario genere». Il cui unico obiettivo è cooptare e ‘sottomettere’. In particolare i ragazzi, giovanissimi. «Sì, parliamo anche di undicenni, che ancora frequentano le scuole medie — spiegano gli studiosi del fenomeno —. Inizia tutto come un gioco, magari un patto di sangue a siglare un’amicizia ‘speciale’ o una prova di coraggio per entrare in una cerchia di conoscenze». Gesti che hanno come sfondo comune il ricorso alla violenza: tagli fatti alle braccia o accendini che danno fuoco alle mani, per fare qualche esempio. «Non solo. C’è chi si avvicina a questo mondo anche con le sedute spiritiche»: improvvisando, all’inizio, poi maturando conoscenze ed esperienza.
«CI SONO DEGLI ASPETTI della società di oggi che purtroppo non aiutano a combattere questi fenomeni — spiegano ancora gli esperti —. Innanzitutto la solitudine. I ragazzi restano da soli, senza nessuno che li controlli e si prende cura di loro per troppo tempo, anche per tre o quattro ore ogni giorno. E si attaccano a internet. Da qui la possibilità di contattare, o essere contattati, da chiunque in qualunque posto del mondo. E la possibilità di soddisfare ogni più piccola curiosità. Le sette sataniche e l’esotersmo in genere stimolano molto la curiosità. La solitudine, una forte delusione, il sentirsi non accettati dalla società, un momento di particolare fragilità sono i motivi per cui anche gli adulti, parliamo di uomini e donne che hanno tra i 25 e i 40 anni, finiscono nel giro».
PERCHÉ QUEI GRUPPI ti accolgono con una ‘bomba d’amore’: ti fanno sentire accettato, pieno e amato, appunto. Poi, una volta che sei entrato a farne parte, iniziano a ‘plagiarti’: innanzitutto ti allontana dalla famiglia, poi ti tolgono la capacità di giudizio. Un cammino vertiginoso. «I responsabili delle sette e dei gruppi — raccontano gli studiosi del fenomeno — generalmente sono laureati e hanno una posizione finanziaria e culturale di tutto rilievo. E’ anche per questo che riescono a ‘convincere’ le persone più deboli. Perché lo fanno? Smania di potere, per soldi, alle volte per sesso».
E, PURTROPPO, i numeri dicono che i giovani sono sempre più spesso vittime predestinate: i ragazzi si avvicinano a questo mondo per curiosità o per solitudine, come si diceva. E l’obiettivo dei Gris è formare esperti che, a loro volta, rendano consapevoli i ragazzi, spingendoli a una «sana curiosità», facendo conoscere loro pericoli e rischi che si corrono. La diocesi di Terni è particolarmente attenta al fenomeno: lo scorso anno ha organizzato un convegno (partecipatissimo, tra l’altro) dall’emblematico titolo «Sette e religioni: che fare?».
Ann.A.

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