Bastia

Sessantenne ucciso dalla «legionella»

Un bastiolo vittima del batterio difficilissimo da curare. I medici spiegano di cosa si tratta
Sembrava una polmonite, invece era l’infezione fatale


BASTIA UMBRA – Legionella: che cosa è e come si contrae? Ecco due interrogativi che molti si sono posti dopo che, nei giorni scorsi, è arrivata la notizia che questo morbo ha causato la morte di un sessantenne di Bastia Umbra, residente nei vicoli.
Il decesso, che ha sconvolto la famiglia dell’uomo, è arrivato nonostante le cure mediche che però non hanno mai dato spazio a speranze. Abbiamo rivolto alcune domande ad alcuni medici di base su questa malattia. “E’ un batterio che quando si manifesta difficilmente lascia speranze. La legionella penetra nell’ospite attraverso le mucose delle prime vie respiratorie, in seguito a inalazione di aerosol contaminati o di particelle di polvere da essi derivate o aspirazione di acqua contaminata. Una volta penetrati nell’organismo i batteri raggiungono i polmoni dove vengono fagocitati da macrofagi alveolari, che però non sono in grado di ucciderli o di inibirne la crescita. La malattia dei legionari è la forma più severa dell’infezione, con una letalità media del 10%, che può arrivare anche al 30-50% nel caso di infezioni ospedaliere e si presenta come una polmonite acuta difficilmente distinguibile da altre forme di infezioni respiratorie. I primi casi di legionellosi sono stati associati alla contaminazione di impianti di climatizzazione (aria condizionata), torri evaporative e sistemi di raffreddamento. Non sono stati segnalati casi di trasmissione interumana”. Attualmente in Italia le infezioni derivano prevalentemente dalla contaminazione dei sistemi di distribuzione dell’acqua. Episodi sporadici sono stati segnalati in ospedali, case di cura, studi odontoiatrici, alberghi e campeggi, palestre, idromassaggi, giardini e campi da golf con irrigazione a spruzzo, fontane decorative e navi da crociera. Da uno studio è emerso che nel 22,6% delle vecchie abitazioni l’impianto di acqua calda è colonizzato da legionella, soprattutto negli impianti di riscaldamento centralizzati. La malattia rimane un evento molto raro soprattutto tra le persone sane. La buona manutenzione, specie negli ospedali, con l’eliminazione dei ristagni di acqua in serbatoi di accumulo, il controllo periodico degli impianti di climatizzazione ventilazione e condizionamento, oltre alla sterilizzazione di tutte le attrezzature per l’assistenza respiratoria, sono le misure preventive da adottare per combattere la legionellosi.
Roldano Boccali

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