Sopralluogo al depuratore di Bettona dopo la segnalazione di alcuni “sfiati” dall’impianto. Scoppia una nuova polemica
La Asl: pericolo di esplosione. La replica: provvedimento contraddittorio

di MATTEO BORRELLI

BETTONA – Un “provvedimento contraddittorio”. Così Alessandro Bacchi, legale del presidente della Codep Stefano Roscini giudica la decisione della Asl di mettere i sigilli all’impianto di Bettona per il rischio di una esplosione dopo la segnalazione di alcuni sfiati dall’impianto.
Il blitz da parte dei tecnici sanitari, accompagnati dai colleghi di Arpa e Comune, è andato in scena mercoledì mattina. Proprio sulla base di quelle segnalazioni doveva essere effettuato un sopralluogo per verificare o meno l’esistenza di residui di gas che,forse a causa del calore degli ultimi giorni, avrebbero potuto innescare delle esplosioni. Il problema è sorto nel momento in cui i tecnici non sono riusciti a varcare i cancelli del biodigestore. Perché il presi-dente non si sarebbe presentato all’appuntamento. Per bocca del suo legale, Roscini fa sapere di essere stato avvertito soltanto all’ultimo momento e di non essersi presentato all’appuntamento non per nascondere chissà quali segreti, ma perché di fatto impossibilitato. A questo punto la riunione d’emergenza convocata dalla Asl è saltata. E per l’impianto – già al centro di un’inchiesta giudiziaria per associazione a delinquere, smaltimento illegale di rifiuti, disastro ambientale, avvelenamento delle acque e falso – sono cominciati nuovi guai.
L’Azienda sanitaria ha infatti deciso per il sequestro preventivo dell’impianto così da poter effettuare ogni tipo di accertamento in autonomia,senza insomma chiedere le chiavi per entrare a nessuno. Innescando però una nuova polemica che si accoda a quelle, soprattutto di ordine amministrativo, seguite alla bufera giudiziaria. L’avvocato Bacchi definisce dunque “contraddittorio” il provvedimento, soprattutto in relazione al fatto che ci sia stato il sequestro di una parte dell’impianto avanzando il sospetto di un presunto pericolo di esplosione, ma non siano ad esempio stati apposti i sigilli alla casa del custode. Codep ancora senza pace con una battaglia che ora investe le aule giudiziarie ma anche i faldoni della pubblica amministrazione.

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