Bastia

«Sepolti come in una fossa comune»

Problemi per le tumulazioni dei defunti sotto terra nel cimitero bastiolo e ritardi per il nuovo campo


Il dramma di una figlia: tombe a ridosso per assenza di spazio


Simonetta Battistoni


BASTIA UMBRA – Al dolore per la perdita del padre si è aggiunto quello per la “profanazione” della tomba. Non c’è più spazio sufficiente nell’area del cimitero di Bastia Umbra riservata ai defunti tumulati sotto terra e così, a ridosso della bara dell’amato genitore, ha trovato un’altra sepoltura. “Ad appena 50 centimetri di distanza”, spiega la signora Pina Minieri. Una scoperta che ha gettato lei e i familiari nello sconforto, dopo una serie di problemi che già hanno interessato nei mesi scorsi la tomba del padre. “A causa della pioggia il terreno era franato e abbiamo dovuto mettere un telo -racconta – e adesso abbiamo ritrovato a fianco un altro defunto. Nemmeno da morti si viene lasciati in pace”.
La signora ha subito chiesto spiegazioni. “Il responsabile della ditta che gestisce il cimitero – dice – mi ha detto che avevo ragione, che la distanza era troppo scarsa, ma che non c’è più posto per chi vuol essere sepolto in terra e non era possibile fare altrimenti. E nelle mie stesse condizioni si trovano anche altri familiari, pronti anche a fare una raccolta di firme”.
Un problema che non è passato comunque inosservato all’amministrazione comunale. “Su tutte le tombe abbandonate – rileva la signora Minieri -sono stati apposti cartelli in cui si informa che alla fine del mese verrà fatta l’esumazione della salma. In questo modo si avranno spazi a disposizione. Intanto giovedì un altro defunto è stato collocato in un loculo nella disponibilità del Comune in attesa che, con le esumazioni, si liberi un posto sotto terra”. Passaggi che in ogni caso rinnovano il dolore e moltiplicano i disagi per i familiari. ‘E’ quasi come se i nostri cari fossero messi in una fossa comune”.
Se è stata individuata una soluzione per l’emergenza, resta ancora da sciogliere il nodo per il nuovo campo da destinare alle sepolture. “Ho chiesto spiegazioni anche in Comune – racconta la signora – e mi è stato detto che la Usl a distanza di mesi non ha ancora concesso l’autorizzazione. Nel frattempo ci si arrangia come è possibile”. Ritardi che accrescono il dramma. “Avevamo progettato di realizzare un piccolo monumento a ricordo di nostro padre, morto nove mesi fa. Un padre nel vero senso della parola, che ha fatto grandi sacrifici per i suoi figli e ci ha dato un amore incredibile. Ma ora non c’è più spazio. E al dolore per la sua scomparsa si unisce quello che sta diventando un incubo”. Sono in tanti a denunciare anche l’incuria di quest’angolo del cimitero, quando non ci sono più parenti a provvedere alla sistemazione delle tombe. “Non è giusto che i nostri defunti vengano trattati così – dice la signora Minieri – Chiedo, e non sono la sola, che si intervenga per porre fine a questa drammatica situazione”.

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