Nel maggio 2010 il Fondo ambientale italiano e la Comunità montana avevano promosso il progetto di recupero
Volge al termine la prima trance dei lavori del “Bosco di San Francesco”

di ELISA FALCHETTI
ASSISI – Sembra volgere al termine la prima trance dei lavori di valorizzazione e recupero del “Bosco di San Francesco”,inerenti il progetto presentato e promosso a maggio del 2010 dal Fondo ambiente italiano (Fai) e realizzato in collaborazione con la Comunità Montana.
Pare infatti certo che fra settembre ed ottobre prossimo verrà inaugurata la riapertura della “Selva di San Francesco”,che tornerà quindi ad essere patrimonio condiviso dalla città e dai visitatori. Grazie agli interventi del Fai, il bosco,gli alberi e gli edifici riacquisteranno la loro identità originale in virtù di una specifica attività di riqualificazione della vegetazione e di un attento e sapiente restauro conservativo dei beni architettonici.
L’ambizioso progetto si propone infatti di restituire alla città e ai visitatori un percorso tra natura e spirito, fra biodiversità e misticismo. Ancora in corso, invece, sono gli interventi di “ristrutturazione” e consolidamento della chiesa di Santa Croce, dei ruderi di un convento benedettino, del trecentesco Ponte dei Galli e, infine,di un antico mulino del 1100.Il suggestivo percorso tornerà ad essere accessibile dal portone sulla piazza superiore della basilica di San Francesco e, ad avvenuta realizzazione dell’articolato progetto, il visitatore,attraverso la selva del Sacro Convento e il complesso monastico di Santa Croce,potrà raggiungere la radura del “Terzo Paradiso”.Residenti e turisti potranno finalmente tornare a godere di un ambiente naturale che San Francesco stesso chiamava il suo “chiostro”, luogo di passeggiate e meditazione, pieno quindi di suggestioni e misticismo.Un percorso tanto significativo che i più giovani e le scolaresche potranno conoscere attraverso specifiche attività di approfondimento già nella primavera del 2012. Una passeggiata carica di valori,fra natura e sacralità, alla scoperta e alla conoscenza di opere di profondo valore religioso e sociale, come la “Campana della Pace”: una campana retta da quattro colonne, su ognuna di queste è rappresentato il simbolo delle grandi religioni monoteiste, il Cristianesimo,l’Ebraismo, l’Islamismo e il Buddismo. Opera che, proprio all’ingresso della Selva, sembra accogliere e “salutare”,senza alcuna distinzione, i fedeli di tutto il mondo.Gli obiettivi prefissi dal Fondo ambiente italiano sembrano quindi sempre più vicini al raggiungimento e la loro realizzazione torna a ricordare e sottolineare l’unicità della Selva di San Francesco che negli intenti dovrà tornare a rappresentare al meglio l’armonica convivenza tra uomo e natura, attraverso una tutela del paesaggio efficace e rispettosa dei valori religiosi,storico, artistico e ambientale.

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