Bastia Umbra, polemica sull’iniziativa in programma in piazza del Mercato Il centrodestra: «Quello che oggi viene spacciato per nuovo esiste già»
BASTIA UMBRA – Scoppia la guerra del murales fra centrodestra all’opposizione e amministrazione comunale. Tutto parte dall’iniziativa «Arte nel cantiere» con l’Assessorato alla Cultura che, in concomitanza con la notte bianca, ha predisposto un’area in Piazza del Mercato per creare una «Quinta Artistica», iniziativa, promossa dall’assessore Paolo Ansideri e coordinata da Giorgio Croce (che ha partecipato anche con una sua opera) per trasformare un semplice cantiere in un luogo di arte urbana dove la qualità delle opere restituisce allo spazio il senso della qualità della convivenza. «Un semplice atto simbolico, una traccia, un’indicazione di quello che pensiamo debba essere la Città Nuova». Vi hanno Giuliano Belloni, Fabrizio Bertolini, Stefano Borgia, Giorgio Croce, Angelo Dottori, Matteo Fronduti (Il Coffee), Elisa Lestini, Gianluigi Panzolini, Natalia Troni. Ma il centrodestra non ci sta: «Quello che oggi viene spacciato per nuovo o innovativo in realtà a Bastia Umbra esiste ormai da diversi anni ed è una realtà consolidata – viene evidenziato -: in più occasioni e ricorrenze ci si è rivolti a talentuosi artisti, principalmente del nostro territorio, per riqualificare spazi urbani con le loro opere le quali, a differenza di quelle di recente proposte, sono rimaste e rimarranno per lungo tempo in tali luoghi, mantenendone l’acquistata bellezza estetica che ha scalzato il degrado». Ricordando, a questo proposito il graffito in zona stadio realizzato in occasione della manifestazione estiva «sana competizione», della riqualificazione estetica della cabina ENEL in zona Via San Costanzo, che rappresenta un San Michele restaurato con la tecnica giapponese del «kintsugi», simbolo di resilienza della popolazione bastiola contro il COVID, dell’opera realizzata nel sottopasso di Via San Rocco in occasione della manifestazione «IN Palio» dove la parola d’ordine era inclusione, del murale sul prospetto principale della scuola media, che incarna sogni e aspettative che gli alunni devono poter tramutare in realtà con l’aiuto della conoscenza e della formazione delle coscienze, del graffito sulla galleria pedonale che porta da Piazza Mazzini a Via Colomba Antonietti, che ha trasformato un luogo di degrado in uno spazio gradevole e accogliente.
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