Bastia

Scontro nel Pd su modi e tempi per scegliere il sindaco

Il segretario comunale Brozzi invita a cercarlo nella società civile, ma dal partito vogliono un nome condiviso da tutti

BASTIA UMBRA A un anno dal voto cresce il fermento nel centrosinistra,diviso in più anime che navigano a vista aspettando l’una le mosse dell’altra,in un innaturale silenzio di strategica attesa infranto di recente dal segretario comunale Vannio Brozzi, che a sorpresa ha dettato pubblicamente tempi e modi per la scelta di un candidato sindaco da contrapporre al centrodestra. Un candidato, o più probabilmente una candidata, da individuare nella società civile e che metta d’accordo tutti,magari anche chi è deluso dal vecchio modo di fare politica e impone un rinnovamento. Una proposta, quella di Brozzi, che agli occhi dei più appare come una precipitosa e autarchica fuga in avanti, nella convinzione che al momento non sia urgente trovare un nome, quanto condividere una linea.Un’impresa che diventa ardua quando il capitano detta la rotta mentre l’equipaggio prepara l’ammutinamento, se è vero che qualcuno sarebbe addirittura pronto a metterci la faccia con una raccolta firme contro il segretario.E se alcuni, almeno per ora, preferiscono mantenere un profilo cauto e attendista, altri alzano la voce invocando partecipazione e trasparenza. “Pur essendo sempre presente -afferma la segretaria del circolo Pd di Bastia centro Rita Di Pasquale – non ricordo di aver trattato l’argomento candidato sindaco in occasione di unioni comunali o direttivi. Probabilmente il metodo applicato negli anni passati si ripete. Solo la condivisione e il dibattito allargato allontana litigi e gelosie.Purtroppo condivisione e dibattito non appartengono alla “classe politica esperta”, e a tutt’oggi chi si identifica nel centrosinistra non ha percepito alcun segnale di cambiamento”. “La scelta del candidato sindaco -fa eco il consigliere piddino Mirko Casagrande Moretti -di sicuro non sarà mai espressione di uno, ma dovrà essere il frutto di una condivisione, la più ampia possibile, di tutto il Partito democratico e di un ragionamento con le forze sociali e tutte le componenti del centrosinistra. Credo a questo punto che non si possa più rimandare il congresso ma fare il possibile per anticiparlo per un sano e salutare confronto”.
Sara Caponi

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