EDILIZIA Chiesta un’ora in più, la Filca vuole spiegazioni, scattano provvedimenti disciplinari e la denuncia per comportamento antisindacale
di Marina Rosati
BASTIA UMBRA – Relazioni industriali ai minimi storici alla Isa di Bastia Umbra dove lo scontro tra la parte datoriale e la Cisl passa anche per le carte bollate. Dopo il reintregro del delegato del sindacato di Bonanni licenziato ingiustamente tra i lavoratori della Cisl e l’azienda il clima è davvero teso. La patata bollente che ha fatto venire fuori il caso è la denuncia della Confindustria che in una nota ufficiale si è schierata dalla parte del gruppo leader mondiale nella realizzazione di arredamenti e banchi frigo per bar, pasticcerie e supermercati che ha reso nota la denuncia per atteggiamento antisindacale fatta dalla Cisl in cambio di un’ora in più di lavoro retribuito chiesto ai dipendenti.
Pronta la replica della Filca, la categoria cislina che segue il comparto che parla di una “risposta estrema ad una assoluta mancanza di dialogo, con Cgil e Cisl che sembrano invece accontentarsi” e soprattutto a fronte della “semplice richiesta di specificare nell’accordo le motivazioni della richiesta di straordinario”.
L’accusa della azienda “In un contesto drammatico per la nostra economia, in cui le aziende lottano ogni giorno per sopravvivere e mantenere quote di mercato e livelli occupazionali, di fronte a una normalissima richiesta di flessibilità dell’orario di lavoro, per rispondere con tempestività alle mutevoli richieste della clientela internazionale – spiega la Confindustria in una nota – si verifica che l’imprenditore venga denunciato per comportamento antisindacale. È quanto sta avvenendo alla Isa di Bastia Umbra azienda leader che dà lavoro a oltre 800 persone, esporta l’80% della propria produzione ed è presente in oltre 85 paesi nel mondo. A fronte della richiesta di utilizzo di uno strumento previsto dal contratto nazionale di categoria (un’ora in più di lavoro a settimana su alcune linee) e migliorato da accordi aziendali regolarmente sottoscritti dalla maggioranza della Rsu e dalle organizzazioni sindacali Fillea-Cgil e Feneal-Uil, un esiguo gruppo di lavoratori iscritti alla Filca-Cisl sta ponendo in essere ogni tentativo nei confronti degli altri colleghi, per contestare in modo artificioso e strumentale tale richiesta dell’azienda.Nonsolo-Filca-Cisl – nonostante le precise disposizioni contrattuali e gli accordi aziendali firmati dalle altre rappresentanze sindacali largamente maggioritarie – ha denunciato l’azienda per comportamento antisindacale. Confindustria Perugia, dopo aver svolto ogni possibile tentativo ai vari livelli (di categoria e confederale) per far comprendere la grave situazione in atto, che rischia seriamente di condizionare il proseguimento della stessa attività imprenditoriale, intende denunciare quanto sta accadendo e valuterà la possibilità di affiancare l’azienda,anche in giudizio, a testimonianza della necessità di contrastare ogni tentativo capace di condizionare, soprattutto in un momento come l’attuale,leattivitàproduttive nelle aziendeche consacrificio e impegno si sforzano di resistere alla crisi e di salvaguardare i posti”.La replica della Cisl Pronta e pesante la replica del sindacato per voce della segretaria regionale Pierpaola Pietrantozzi che dà una stoccata sia adazienda e Confindustria sia a Cgil e Cisl. “E’ paradossale che una associazione seria, come Confindustria, affronti con estrema superficialità una problematica molto seria. Vogliamo ricordare, inanzittutto, a Confindustria che la Cisl non ha cambiato nè strategia
nè pelle, e lo dimostra soprattutto con quello che sta avvenendo in questi giorni non rinunciando a difendere i diritti dei propri iscritti e dei lavoratori. Senza mai dimenticare che le aziende devono però lavorare in condizioni di flessibilità, ma sicuramente sana flessibilità. Il ricorso alla via legale è la risposta estrema ad una assoluta mancanza di disponibilità al confronto, alla contrattazione che dentro quell’azienda si respira ormai da molti mesi nei confronti della nostra sigla sindacale. Il ricorso legale ha lo scopo,infatti, didifendere dal licenziamento un lavoratore delegato della Cisl che proprio in merito all’applicazione di un accordo sulla flessibilità,che contravviene alla normativa contrattuale dalla Cisl tra l’altro non firmato è stato colpito da due provvedimenti disciplinari prima ancora della firma dell’accordo stesso. Alla base di tutto – spiega ancora la Pietrantozzi – c’è la nostra richiesta di specificare le motivazioni del ricorso alla flessibilità come una commessa importante,una nuova produzione e via dicendo. La Cisl non ha mai rinunciato alla ricerca di un tavolo negoziale nella sede di Confindustria con l’azienda di trovare una soluzione mediata. Questo serve a spiegare quanto la Cisl crede nel valore delle relazioni negoziali, ma quanto pretende rispetto ai tavoli per quello che rappresenta e per i
propri delegati nei posti di lavoro. Proprio quello che non avviene alla Isa di Bastia,con Cgil eUil che invece sembrano accontentarsi”.
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