Ricerche per tutta la giornata di forze dell’ordine e vigili del fuoco. Fiume scandagliato
BASTIA UMBRA (fla.pag.) – Sono state interrotte nel tardo pomeriggio di ieri le ricerche dell’anziano di 66 anni, G.M. le sue iniziali, che nella prima mattinata di ieri è scomparso senza lasciare traccia, abbandonando il suo mezzo, un Ape – con dentro il portafoglio e tutti i documenti ed effetti personali – a pochi metri dal ponte che, alla fine della dirittura di Campiglione, costeggia il percorso verde di Bastia Umbra e passa sopra il Chiascio. E proprio nel fiume Chiascio, nella zona di confluenza tra questo e il torrente Tescio, i vigili del fuoco di Assisi e Perugia, unitamente ad una squadra di sommozzatori appositamente arrivati da Viterbo, hanno concentrato le ricerche, condotte scrupolosamente nell’arco di poche centinaia di metri per tutta la giornata di ieri.
Ricerche inutili, visto che il corpo dell’uomo – un pensionato di 66 anni che secondo le informazioni fornite dalle forze dell’ordine viveva nel centro storico di Bastia Umbra – non è stato ritrovato. L’uomo – secondo una prima ricostruzione di polizia di Stato e carabinieri intervenuti sul posto – è uscito da casa nella prima mattinata di ieri facendo perdere completamente le sue tracce: gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi, da quella più tragica del suicidio (che l’uomo avrebbe messo in atto buttandosi dal ponte) all’allontanamento volontario (una tesi che ha acquistato consistenza con il passare delle ore visto che il fiume è stato scandagliato accuratamente). Gli investigatori avrebbero anche interpellato parenti ed amici di G.M., ma pare che nessuno abbia saputo spiegare per quale motivo l’uomo abbia deciso di far perdere le proprie tracce. Per la seconda volta nell’arco di pochi mesi, però, il Chiascio torna al centro dell’attenzione: alla fine di gennaio, il fiume (pochi giorni dopo le piene di inizio anno) aveva infatti restituito il cadavere in un uomo di poco più di 30 anni, la cui identità non è ancora stata ancora accertata.
