Bastia

Sciopero alla Isa: serve stabilità

Il precariato è uno dei problemi sollevati


“Dei mille lavoratori ha aderito oltre il 70%”


Flavia Pagliochini
 Bastia Umbra


“Un vero e proprio successo”: è quanto afferma in una nota la Cgil Umbria, in riferimento al primo sciopero indetto (dopo tanti anni) lunedì scorso, da Fillea-Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl, insieme alla Rsu aziendale, allo stabilimento Isa di Bastia Umbra. Alla Isa, terza azienda della provincia di Perugia per numero di dipendenti (circa 1.00o), leader nel campo dell’arredamento per negozi, hanno aderito alla protesta, secondo le stime della Cgil, “oltre il 70% dei lavoratori, che hanno incrociato le braccia per un’ora”.
Tra i motivi dello sciopero, la richiesta “di una rapida ripresa delle relazioni sindacali, che possa mettere le parti nelle condizioni di affrontare e risolvere i problemi sollevati con forza dagli stessi lavorarmi”. Tra i problemi, la Cigl segnala in particolare “questioni come il microclima (eccessivo freddo in inverno, eccessivo caldo in estate), il reciproco rispetto del ruolo e delle funzioni di ciascun soggetto, la sicurezza, l’organizzazione del lavoro (circa la metà del personale Isa è precaria): tutti argomenti, sottolinea il comunicato, che vanno affrontati in maniera propositiva per far crescere e rafforzare un’azienda importante nel panorama nazionale ed internazionale”. “L’obiettivo -spiega Massimiliano Presciutti, segretario generale della Fillea-Cgil dell’Umbria – è quello di condividere problemi e soluzioni, anche dando seguito al positivo accordo che abbiamo siglato recentemente con l’azienda. Per questo auspichiamo nel più breve tempo possibile un incontro con i vertici aziendali. Abbiamo un grande rispetto per il lavoro che la proprietà sta portando avanti -aggiunge Presciutti – ma pensiamo che questo lavoro non possa essere fatto in maniera unilaterale dalla sola proprietà. Gli oltre mille lavoratori presenti negli stabilimenti Isa non sono infatti una cornice, ma rappresentano il cuore pulsante dell’azienda, che deve essere rispettato ed ascoltato. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, come abbiamo sempre ampiamente dimostrato, nell’interesse della gente che rappresentiamo, ma anche dell’azienda nel suo complesso”.
Tra i tanti argomenti, a stare a cuore al segretario è la precarietà: “La Isa – spiega infatti Presciutti – è una grande azienda del nostro territorio,
che negli ultimi 10 anni ha conosciuto una crescita esplosiva, alla quale il sindacato ha saputo contribuire in modo positivo.
Adesso però è ora di passare ad una fase successiva di stabilizzazione, visto che in azienda c’è una grossa fetta di personale che non ha ancora contratti a tempo indeterminato: non chiediamo tutto e subito, ma crediamo che stabilizzare questi lavoratori porterà anche ad un aumento di produttività”.

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