Ruolo tanto delicato e carico di responsabilità quanto, allo stesso tempo, affascinante, Luisa Rocchi è il libero della School Volley Bastia, capolista del girone F del campionato nazionale di serie B2. Arrivata alla corte di coach Sperandio ancora giovane, ma con già alle spalle un grande bagaglio di esperienza, la Rocchi divide la carriera da pallavolista con quella accademica. A metà tra palazzetto dello sport e Dipartimento di Giurisprudenza, infatti, la Rocchi ha già indossato le maglie di Perugia e San Feliciano in serie C, per poi approdare in B2 a Foligno prima e a San Mariano poi; reduce dalla B1 con Gecom Perugia e San Giustino, ha deciso di sposare il progetto School Volley Bastia.
-Perchè ad inizio stagione hai scelto la School Volley Bastia?
Il progetto mi è sembrato sin da subito affascinante. La commistione tra l’esperienza di alcune giocatrici con le quali avevo giocato e la voglia di far crescere piccole campionesse mi è sembrato un elemento vincente. La serietà di Dario e della società, nonché poter essere allenata per la priva volta da Gianpaolo sono stati gli ulteriori elementi determinanti per sposare il progetto, diciamo la ciliegina sulla torta!
-Che allenatore e che compagne hai (ri)trovato?
Gianpaolo è un grande tecnico, questo si sa. Purtroppo nella mia carriera pallavolistica non avevo mai avuto l’opportunità di essere allenata da lui, ho solo avuto qualche esperienza a livello giovanile durante le selezioni per la rappresentativa provinciale nonché al Cus. Quindi questa opportunità non volevo farmela scappare! Per quanto riguarda le ragazze ho avuto il piacere di continuare a giocare con Lucia e Silvia dopo l’esperienza dell’anno scorso a San Giustino ed ho ritrovato Cristina e Francesca con le quali avevo giocato a Perugia. Le piccole sono invece state una vera scoperta: l’umiltà e la dedizione che ogni giorno mettono all’allenamento è davvero ammirevole.
-Numero 1 e maglia diversa dalle altre: è un onore o un onere?
È un onore ed un onere allo stesso tempo. È un ruolo che sembra stare sempre in secondo piano e che viene molto spesso sottovalutato. In realtà a farne da padrone è proprio il cervello: l’aspetto tecnico è fondamentale, ma allo stesso tempo dietro c’è un grande lavoro a livello mentale.
-Segni particolari/scaramantici?
Ormai nella nostra squadra la scaramanzia regna sovrana!! E come tutte anche io indosso lo stesso intimo quando ci sono le partite, nonché stesso elastico, stesse forcine e stessi orecchini! Figura però indispensabile per noi tutte è la presenza costante del nostro Doc!
-Ti senti la piú giovane delle esperte o la più esperta delle giovani?
La più giovane delle esperte.
-Un aggettivo per definirti come persona e uno come giocatrice
Umile e razionale.
-Il ricordo più bello nella pallavolo
Le vittorie a livello giovanile indubbiamente tra tutte ricordo la medaglia d’argento ai campionati nazionali under 15! Ma anche la vittoria del campionato a San Mariano e a San Feliciano.
-Il ricordo piú brutto nella pallavolo
Sicuramente il momento dell’infortunio al ginocchio. Nel momento in cui realizzi che non potrai più toccare la palla per un bel po’ di tempo ti sembra come se tutto stia per finire.
-Porti avanti un percorso di studi parallelamente al volley, come si conciliano le due cose?
Volere è potere! Sicuramente lo studio è sempre venuto al primo posto nella mia vita così come lo è ora che sto iniziando ad entrare nel mondo del lavoro. Le scelte pallavolistiche sono sempre venute di conseguenza, ma per fortuna gli allenamenti si svolgono di sera e quindi durante l’arco della giornata posso dedicarmi allo studio, basta soltanto un po’ di organizzazione e di sacrificio.
-Sogni/ambizioni futuri?
mmm non si dice! La scaramanzia prevede anche questo!
-Se dovessi portare con te una compagna in una tua esperienza futura, chi porteresti… e perchè?
Porterei Lucrezia. Sia perché, stando di coppia insieme durante gli esercizi, devo continuare ad allenarla in difesa, nonostante lei non sia molto d’accordo al riguardo [ride], e sia perché è cresciuta molto e penso che potrà ancora migliorare tanto.
-Quali caratteristiche deve avere un libero “vincente”
La sicurezza nei proprio mezzi.
-Com’è il rapporto con le giovanissime?
Mi sono trovata molto bene con loro. Come ho detto prima sono già delle piccole atlete con grandi margini di miglioramento. Cerco di non far sentire la differenza di età, non mi piace e non mi è mai piaciuto.
-Ti rivedi in qualcuna?
Mi rivedo in Alice. In lei sto rivivendo il percorso di crescita in questo ruolo.
-Immaginavi di trovarti in vetta alla classifica a questo punto della stagione?
In vetta non so, ma ai vertici della classica sì. Ho sempre creduto in questo gruppo.
-Cosa serve per battere Forlì?
Serve la concentrazione e la consapevolezza nei nostri mezzi, ma soprattutto la grinta e la voglia di vincere!
-C’è più entusiasmo nel giocare partite così importanti e delicate o più paura di perderle?Sicuramente entusiasmo. Un atleta vorrebbe sempre poter giocare queste partite.
-Cosa serve per vincere il campionato?
La determinazione.
-Chi puó fare la differenza da qui alla fine?
La squadra. Soltanto il gruppo può realizzare questo sogno.
Ed ora, i consueti saluti finali…
… manda un tweet a Sperandio
Ho due messaggi. Il primo è: sei un grande allenatore anche a livello mentale, continua così!Il secondo è: Gianpa si dice Half past six!
…uno ad una tua compagna…
Lo mando a tutte le giovani: continuate così e non mollate, sono sicura che diventerete grandi giocatrici!
…e uno a Luisa Rocchi
Niente è impossibile!
Ufficio stampa School Volley Bastia