Bastia

Scarfone, la rivincita Da seconda scelta a mister dei desideri

Le decisioni prese in estate dalla società e dal diesse Milioto sono state azzeccate Scatta il permesso premio per i giocatori: niente allenamenti fino a giovedi-Il Bastia vede la D abbandonata nella primavera del ’97 Bartolucci fa l’appello: “Serve l’aiuto degli imprenditori”
BASTIA UMBRA – L’ottavo successo esterno stagionale ha permesso al Bastia di aumentare il vantaggio sulla Narnese, ora a -7. La vittoria di Cannara è un ulteriore segnale del carattere, della forza e soprattutto della qualità che Oresti e compagni mostrano dalla prima giornata. Adesso sono in tanti ad apprezzare questo Bastia, mentre la scorsa estate la solita “cricca” definiva il complesso bastiolo rafforzato ma non certo competitivo per il primato, anche perché in panchina non aveva un allenatore di grido, ma Rosario Scarfone,scelto dal diesse Agostino Milioto. “Non mangerà il panettone” dicevano in giro gli invidiosi di turno. Scarfone, invece,non solo ha mangiato il panettone in testa alla classifica ma nei prossimi giorni si potrà gustare l’uovo pasquale di cioccolato con tanto di D come sorpresa. “Non è ancora finita” ha continuato a dire nel dopo gara di Cannara, mentre la squadra, dopo aver festeggiato a lungo in campo con i propri tifosi, dentro lo spogliatoio intonava a gran voce “E se ne va, la capolista se ne va”. Consapevole e felice di aver reso soddisfatti i tanti tifosi presenti allo Spoletini di Cannara. Venti quattro anni dopo infatti, era la stagione 1987-1988 la città di Bastia ha la possibilità di tornare in serie D, torneo abbandonato, purtroppo nella primavera del 1997. Se accadrà tutto questo, si dovrà dire grazie al presidente Paolo Bartolucci che ha sostenuto quasi da solo lo sforzo economico necessario per vincere il campionato. Come grazie dovrà essere detto al direttore Milioto, non solo per aver scelto Scarfone ma anche per le sue capacità organizzative e nello scegliere bravi giocatori. Non è stato facile mettere accanto ai confermati Tajolini, Silveri, Marchetti,Borrelli e Battistelli, giocatori di grande livello come Romani, Oresti, Arcioni e Pica, poi in corso d’opera i vari Pacciarini, Petrioli, Speranza e Tomassini. L’assemblaggio poi di Scarfone ha permesso la crescita di giovani nel frattempo diventati certezze come Mariani,Canestri, Milletti, Eugeni, Panzolini e il giovane funambolo Fiorucci. Se il presente riassume la felicità, il futuro del club,potrebbe essere radioso grazie al grande lavoro dei tecnici e dirigenti del settore giovanile.In questo momento di esaltazione il presidente Paolo Bartolucci intende iniziare a scuotere la città, lanciando il primo appello. “Per disputare la serie D ci vorrà più gente allo stadio e soprattutto bisognerà coinvolgere gli imprenditori locali”ha detto il presidente, sottolineando che la squadra di calcio è un bene collettivo e non del presidente di turno chiamato per scelta o spinto dalla passione come nel suo caso a gestire il tutto. Sostenere la serie D e anche sapersi dare al più presto un’altra struttura organizzativa, partendo dalle basi, avendo come punti fermi Milioto,Scarfone e il team manager Baldacci. Ripetendo quanto fece nel lontano 1988, l’allora presidente Massimo Mencarelli che riaffidò le chiavi di tutto a Vitaliano Bassetti e al tecnico Paolo Flamini, artefici di quello storico successo. Intanto Scarfone ha premiato la squadra concedendo una pausa.Gli allenamenti infatti, riprenderanno, giovedi pomeriggio.
di Leonello Carloni

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