Anche Catalano dichiarava “Meglio pagare poche tasse che pagarne molte”

BASTIA UMBRA -E’ con piacere che rilevo le intenzioni del Segretario DS il quale, a sostegno del sindaco, ha recentemente dichiarato che il bilancio comunale non dovrà prevedere aggravi per le famiglie. Le dichiarazioni che peraltro mi sembrano un po’ scontate e piene di ovvietà, a mio avviso, nascondono l’intenzione di aumentare comunque l’imposizione. Se saranno molti o pochi i colpiti si vedrà. Bisognerà capire che cosa si intende per “categorie deboli”, qual’ è il livello di reddito e di composizione del nucleo famigliare che dividerà i “ricchi” dai “poveri”.
Quando sento dire che sarebbe bene diminuire l’ICI sulla prima casa o che bisogna modificare il tipo di imposizione per la nettezza urbana, mi viene da sorridere e ho l’impressione di sentir parlare un certo sig. “Catalano” che nel programma televisivo “Quelli della notte”, tanti anni fa, era specializzato in declamazioni di ovvietà per far ridere il pubblico. Qui invece, forse, ci sarà da piangere perché ho il timore che la realtà sarà completamente diversa dai desideri del segretario DS e del sindaco. Negli ultimi anni, il costo della nettezza urbana è schizzato verso l’alto di circa il 30% (siamo tra i comuni dove si paga di più) e l’adesione all’ATO2, oltre che aumentare i costi, impedirà al comune di avere voce in capitolo sulle tariffe, visto che sarà il gestore unico a stabilirle e lo farà indipendentemente dalla qualità del servizio. Per migliorare il livello della nettezza urbana, come auspica Pecci, servirà a poco aumentare le tariffe per le attività produttive se non verrà varato un regolamento che prevede sanzioni per chi non rispetta le regole, abbandonando ogni sorta di rifiuto fuori dai cassonetti.
Non parliamo dei costi per i proprietari di case che tremano solo al pensiero che le indiscrezioni sull’introduzione del nuovo catasto patrimoniale (nel filmato in fondo alla notizia il servizio di Ballarò), diventino realtà. Secondo un’indagine di Confedilizia, ci sarà una stangata e si pagheranno mille euro l’anno di aumento sulla prima casa e 2.400 sulla seconda (per un appartamento di 100 mq).
È il prezzo che pagheremmo con i nuovi parametri patrimoniali che il governo vuole introdurre a cui bisogna aggiungere l’irpef sulla rendita catastale e l’aumento del costo degli interessi sui mutui, per non parlare poi degli oneri per una eventuale compravendita o affitto. Insomma se si avverassero queste fosche previsioni nessuno sarà più proprietario della sua casa e mentre sarà costretto a curarne la manutenzione, dovrà pagare una sorta di “affitto” allo Stato; così saranno contenti Bertinotti, Pecoraro Scanio e Diliberto che vedono la proprietà privata come il fumo sugli occhi.
Questo tipo di politica rischia di bloccare l’edilizia e se questo avviene saranno guai seri per l’economia del nostro comune e dell’Italia.

Francesco Fratellini

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