Bastia

Santa Maria degli Angeli, l’accusa di Marini: «L’asfalto non regge l’urto»

Basta bus e camion davanti alla Basilica «E’ORA DI FINIRLA con i ‘sampietrini’ che saltano». Lo dice forte e chiaro Luigi Marini, capogruppo di ‘Uniti per Assisi-Tonino Lunghi’, forza di maggioranza, che evidenzia la situazione del tratto di strada che attraversa la cittadina della Porziuncola e che, dopo la sua sistemazione con i sampietrini, ha reso necessari continui interventi di riparazione. Il più recente proprio in questi giorni. Al punto che lo stesso Marini avanza due ipotesi per la soluzione del problema e una soluzione più ampia per il traffico a Santa Maria degli Angeli.
«Non è più tollerabile che l’assessorato ai lavori pubblici sia costretto a sprecare risorse economiche ed umane per continui interventi su questo tratto di strada — dice Marini — I soldi non ci sono più e non ci possiamo permettere il lusso di sprecarli. Ora la Giunta deve decidere e ha davanti a se solo due scelte: o togliere immediatamente il traffico pesante dalla piazza, e dopo l’apertura dei nuovi sottopassi, questo è possibile oppure ricoprire i sampietrini con una spessa colata di catrame, in maniera da attutire il peso dei mezzi. Per il futuro — aggiunge il capogruppo di ‘Uniti per Assisi’ — suggerisco di indire un referendum riservato ai soli angelani e chiamarli a scegliere se pedonalizzare o meno l’intera piazza Garibaldi, per realizzare un serio piano del traffico urbano per Santa Maria degli Angeli».
A spingere Marini sono proprio i costi per i cittadini di Assisi che scaturiscono dai continui lavori per riparare il fondo cedevole a causa del traffico incessante. «L’allora sindaco Bartolini sapeva benissimo che quello che si stava realizzando non era un fondo stradale idoneo al carico di traffico che deve sopportare una strada regionale, ma era un progetto pensato e programmato per una strada pedonale — conclude il capogruppo Marini, che evidenzia anche la perplessità dei tecnici sulla soluzione realizzata — Ma tanto per quella amministrazione i soldi ce n’erano tanti e si dovevano spendere in fretta e, a volte anche senza guardare alla qualità dell’intervento, l’importante era fare. Ora i tempi sono cambiati e non c’è più spazio per gli sprechi».
Maurizio Baglioni

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