Bastia

San Lorenzo non diventi una letamaia

Bastia Umbra Comitato spontaneo chiede l’intervento di Procura e carabinieri
I residenti sul piede di guerra contro le stalle di suini e ovini

BASTIA UMBRA – Torna a salire la tensione nella zona di San Lorenzo,dove i residenti hanno effettuato una raccolta di firme -oltre 250 per la cronaca – inviate al sindaco Stefano Ansideri, alla Procura della Repubblica di Perugia,al Noe (Nucleo operativo ecologico) dei carabinieri e alla Asl 2per denunciare un problema di vivibilità e di sanità pubblica a seguito della riapertura degli allevamenti suinicoli e avicoli, posti in prossimità dei centri abitati. In una nota inviata alla stampa da Roberta Bistocchi, a nome di questo comitato spontaneo, si afferma tra l’altro che “Bastia Umbra è la Cina della zootecnia! Pian piano finiremo come in alcune zone del sud! Che vergogna!”. Nella lettera-petizione tra l’altro si legge: “Noi abitanti di Bastia Umbra,quartiere San Lorenzo, viviamo una difficile realtà dovuta alla riapertura degli allevamenti di suini siti in via Praga e quelli avicoli siti in via Roma Vecchia, secondo la decisione presa dal Comune e dalla Regione Umbria. La disposizione prevede che la gestione dei reflui venga effettuata attraverso l’impiego di sistemi di trasformazione dei liquami in effluenti solidi,mediante tecniche di compostaggio che riportano la zootecnia in una prospettiva antica, in un’epoca in cui le grandi scelte erano obbligate e non certo a favore del rispetto della salute dell’uomo e del nostro pianeta (antichi letamai?!). Inoltre il regolamento d’igiene comunale, approvato nell’aprile del 2008, stabilisce che gli allevamenti con più di 100 capi seppure dotati delle più nuove tecnologie, debbano sorgere a non meno di 1.000 metri dal centro abitato e invece queste vecchie stalle vedono oggi il rinnovo dei permessi ad operare a poche decine di metri da un quartiere densamente popolato come San Lorenzo e zone limitrofe”. Quindi una serie di interrogativi posti nella petizione: “E’ giusto avere a così ridotta distanza dall’abitato, allevamenti costruiti in base a normative igieniche obsolete? Si possono riaprire impianti zootecnici che hanno dei giganteschi grigliati pieni di liquame che fermenta? E’ possibile che tutte queste tonnellate di reflui stagnanti per mesi,non siano viste come un problema? Gli organi di controllo come Asl e Arpa, verificano, con idonee e frequenti visite il corretto smaltimento dei reflui?”.Quindi la doppia chiosa finale ”Tramite il regolamento d’igiene avete sancito voi stessi dei principi che non state applicando e a fare le spese di ciò siamo noi,cittadini, gente che negli anni ha portato il quartiere di San Lorenzo a una importante riqualificazione.I cittadini aspettano che sia indetto un tavolo delle trattative al più presto, per discutere di questa
grave situazione”.Staremo a vedere quello che succederà.Il sasso di certo è stato lanciato.

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