E’ UN PROGETTO senza precedenti, che a aggiunge un altro tassello all’evangelizzazione della cultura francescana, basata sulla solidarietà. La rivista «San Francesco Patrono d’Italia», da oltre 90 anni organo ufficiale di stampa del Sacro Convento di Assisi, sarà stampata anche in formato Braille, diventando così il primo mensile cattolico per non vedenti.
L’importante iniziativa è stata presentata ieri mattina a Roma, a Palazzo Chigi, dai Frati Minori Conventuali del Sacro Convento di Assisi in collaborazione con il Ministero per le Pari Opportunità e Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Presenti il ministro Mara Carfagna, il custode del Sacro Convento, padre Giuseppe Piemontese, il presidente dell’Uic, Tommaso Daniele e il Direttore della rivista, padre Enzo Fortunato. Forti parole di apprezzamento sono arrivate dal ministro Carfagna che ha sottolineato come, grazie alla rivista in braille, «anche i non vedenti potranno accedere direttamente alla lettura conoscendo il mondo in prima persona e non attraverso il racconto degli altri». Nonostante i tagli economici, ha aggiunto Carfagna a margine dell’incontro, il Ministero «cerca di non far mancare le attenzioni a progetti come questo, che servono a garantire pari opportunità a persone che a causa di una disabilità non possono vivere pienamente il mondo che le circonda». Con questo nuovo formato, ha aggiunto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, «chi non vede ha le stesse opportunità di chi vede» e può essere raggiunto dal messaggio di San Francesco «che tocca l’animo». Della rivista diretta da padre Enzo Fortunato, che ha una tiratura di oltre 100mila copie, ogni mese verranno stampate una serie numerosa di esemplari con alcune parti tradotte in Braille. Queste saranno distribuiti nelle sedi provinciali e regionali dell’Unione Italiani Ciechi e nei centri di assistenza per non vedenti, «raggiungendo — hanno spiegato i promotori dell’iniziativa — 100 mila potenziali lettori».
L’iniziativa nasce da una forte richiesta da parte di persone non vendenti e alla luce delle vicissitudini della vita di San Francesco che lo hanno portato fino alla cecità. Con la rivista in versione Braille, ha sottolineato padre Enzo «si aggiunge «un altro tassello all’evangelizzazione della cultura francescana, che si basa sulla solidarietà. La nostra nazione ha bisogno di questo». Il Braille, ha concluso il presidente dell’Uic, Tommaso Daniele, «evita la mediazione ed è un vero tesoro per i ciechi».
Nazione-2010-07-22-Pag18