Prima udienza dell’appello sulla morte di De Paoli fissata per il 23 ottobre. Ecco il ricorso del procuratore Sottani

Chiesto confronto tra i periti nel corso delle operazioni

di Alessandro Antonini
PERUGIA “Quello che rileva, ad avviso di questo procuratore generale, è rappresentato dalla circostanza, ben evidenziata dalla perizia, in forza della quale Hudson Pinheiro ha esercitato un’azione di strozzamento, volta al restringimento del collo. Un’azione quindi diretta non tanto a soffocare l’aggressore, al cui scopo sarebbero occorsi diversi secondi, ma a strozzare il suo rival e”. E’ quanto scritto nell’appello di Sergio Sottani presentato contro l’assoluzione di Hudson Pinheiro Reis Duarte – la trans nota come Patrizia – per l’omicidio preterintenzionale del 22enne Samuele De Paoli, trovato morto nudo in un fosso a Sant’Andrea delle Fratte nell’aprile del 2021.L’udienza è stata fissata il 23 ottobre prossimo. Un tempo lungo ma considerato congruo in quanto Patrizia non è detenuta. E’ stata assolta perché “il fatto non costituisce reato”. Il pg Sottani, sulla base di una nuova ricostruzione della dinamica dei fatti “esclude la scriminante della legittima difesa”. Lo strozzamento sarebbe avvenuto “mentre Pinheiro si trovava sopra il corpo di De Paoli e quando quindi l’imputata – è scritto nel ricorso – si sarebbe potuta allontanare dal luogo dell’aggressione”. Questo perché “la ricostruzione più plausibile e logica consiste nel ritenere che Samuele volesse abbandonare sul posto Pinheiro e la sua aggressione fosse diretta proprio a farla scendere dall’abitacolo dell’autovettura (dopo il mancato accordo per il prezzo di una prestazione oppure per insoddisfazione reciproca, ndr). Non vi è traccia – continua Sottani – né di volontà di rapina né tanto meno di intento omicida. Samuele De Paoli, probabilmente alterato
anche dall’avvenuto uso di stupefacenti, ha tenuto una condotta violenta perché voleva liberarsi della compagnia dell’imputata. Quest’ultima, dopo aver posto resistenza per non scendere dall’autovettura, una volta caduta nel fosso sopra Samuele invece di scappare, come avrebbe potuto, ne ha afferrato il collo e lo ha strozzato, cagionandogli la morte. Evento non voluto, in quanto lo stesso Pinheiro ha cercato di paralizzare il suo aggressore nel tentativo di lasciarlo agonizzante nel fossato, ma prevedibile, in considerazione dello stato di Samuele De Paoli, e determinato dalla condotta illecita dell’imputata”. Sottani elenca poi una serie di testimonianze “il carattere irascibile di Patrizia manifestatosi nei confronti dei clienti. “Questo non è, come sostenuto in sentenza, ‘frutto di astratti ragionamenti di tipo congetturale’ come scritto in sentenza – rileva Sottani – ma trova previsto riscontro nelle deposizioni di amiche e colleghe”. Ne vengono citate cinque. Un cliente ha riferito di un tentativo di estorsione da parte di Patrizia con revengte porn. Non solo: una guardia giurata, “dopo averle offerto un passaggio in auto, ne subiva la sottrazione delle chiavi, con richiesta di rilascio solo dietro pagamento. Dopo una colluttazione, “la guardia giurata ha denunciato poi la sottrazione del portafogli con dentro 800-900 euro e della p i sto la”. Una delle amiche e colleghe di cui sopra, sentita il 29 aprile 2021 “ha ricordato di aver allontanato dalla sua abitazione Pinheiro ‘in quanto faceva uso smodato di alcoolici e aveva un carattere violento’ al punto che in una circostanza aveva sentito dei forti rumori nella camera adiacente e accorsa sul posto aveva ‘visto Patrizia che stava cercando di soffocare il cliente, stringendo il collo con le sue mani”. Da qui la richiesta “della riforma della sentenza di primo grado con declaratoria di colpevolezza dell’imputata del reato ascrittole in primo grado e condanna alla pinea richiesta dall’accusa in udienza. Valuterà il collegio se disporre eventuale rinnovazione d’ufficio della perizia medico legale disposta in primo grado”. Sottani nel ricorso confuta in più punti la ricostruzione alla base dell’assoluzione. E lamenta anche il mancato confronto sulle perizie. “Se è vero che le risultanze peritali sono state oggetto di confronto in sede di udienza – è scritto ancora nel ricorso – prima di essere formulate nell’elaborato avrebbero meritato un confronto con i consulenti di parte nel corso delle operazioni. Invece nell’iter processuale hanno rappresentato un inatteso coup de theatre”. L’avvocato di Patrizia, Francesco Gatti, esclude l’ipotesi della colpevolezza. “Attendiamo serenamente la celebrazione del processo di appello, convinti della innocenza dell’assistita”, ha dichiarato.

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