L’appello della madre del ventiduenne trovato morto in un campo a Sant’Andrea delle Fratte. E anche gli amici chiedono giustizia

PERUGIA «Chi sa parli. Non ci scordiamo di te, Samuele». Non si arrende, anzi. Sonia Sorbelli, la mamma di Samuele De Paoli, continua a chiedere verità e giustizia per suo figlio, trovato morto il 28 aprile scorso, in un campo a Sant’Andrea delle Fratte. E a lei, nei post che pubblica su Facebook, si uniscono gli amici del ventiduenne che chiedono che venga fatta luce del decesso di quel ragazzo di Bastia Umbra, amato e stimato da tutti. Per la morte di Samuele è indagata a piede libero ’Patrizia’, al secolo Pinheiro Reis Duarte Hudson, 43 anni, transessuale brasiliana: l’accusa che le rivolge il procuratore Giuseppe Petrazzini, che coordina le indagini svolte dalla squadra mobile di Perugia, è omicidio preterintenzionale. La famiglia di Samuele, assistita dall’avvocato Walter Biscotti, e gli amici non hanno mai smesso di ricordare il ventiduenne né, tantomeno, di chiedere che venga fatta chiarezza sulle tragiche ore che hanno portato alla sua morte. Secondo l’esame autoptico, eseguito dal professor Mauro Bacci e dal dottor Sergio Scalise, Samuele De Paoli è morto per arresto cardiocircolatorio dovuto a un riflesso vagale: in sostanza sarebbe stata sufficiente la pressione del pollice della mano sulla carotide a provocare il decesso del ventiduenne. Una circostanza che sarebbe stata “favorita“, secondo i medici legali, dal fatto che Samuele aveva assunto cocaina (quattro volte nella serata del 27 aprile, stando a quanto riferito dagli amici). Da qui, secondo il procuratore aggiunto Petrazzini, l’accusa di omicidio preterintenzionale mossa nei confronti di ’Patrizia’: la transessuale avrebbe afferrato al collo il giovane, secondo il suo racconto e la ricostruzione degli investigatori, per difendersi dalle botte ricevute da De Paoli (un pugno, per la precisione), provocandone la morte nel giro di pochi istanti. L’avvocato dell’indagata, il legale Francesco Gatti, aveva sottolineato come anche l’esito dell’autopsia abbia confermato «l’ipotesi dell’azione difensiva di Patrizia, l’evento non è riconducibile alla sua volontà». Nei prossimi giorni dovrebbero essere portate a termine nei laboratori romani le indagini di carattere tecnico-scientifico sui cellulari di Samuele di Pinheiro Reis Duarte Hudson, sequestrati nelle prime battute dell’inchiesta. Annalisa Angelici

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