Lite sul recupero dell’ex Giontella


FORZA ITALIA 
L’azzurro Francesco Fratellini chiede di mantenere la destinazione

 
 
DA QUASI UNA SETTIMANA non si fa altro che parlare della piscina «Eden Rock», l’impianto natatorio privato che per trent’anni è stato la spiaggia estiva dei bastioli e, d’ora in avanti, non lo sarà più. A lanciare un grido d’allarme è stato Francesco Fratellini nella sua funzione di pubblicista richiamando l’attenzione dell’opinione pubblica sul fatto che sono entrate in funzione le ruspe per la demolizione dell’impianto. Un «amarcord» di quella parte di Bastia edificata negli anni Cinquanta dal Commendatore Francesco Giontella, industriale del tabacco, ex podestà nel ventennio e poi anche sindaco dal 1952 al ’60. Anno in cui le sue attività industriali sono andate in crisi e anche il patrimonio di famiglia. Quindi, la piscina è passata di mano, diventando fruibile al pubblico dagli anni Settanta fino all’anno scorso. Di recente è stato approvato il piano di recupero dell’ex stabilimento Giontella e nella partita della ristrutturazione dell’area è entrato a far parte anche il lotto della piscina destinato ad altri usi. Quali saranno? Ancora non è dato sapere, ma il Prg vigente definisce quest’area verde pubblico attrezzato e se l’amministrazione comunale vorrà potrà mantenerne la destinazione d’uso. Il problema, dunque, è di politica amministrativa e Fratellini, in qualità di coordinare di Forza Italia, pur se all’opposizione potrebbe avere voce in capitolo.
Sulla questione sono intervenuti anche i «Mad Boys», il gruppo di giovani tifosi e sportivi che lamentano la scarsa attenzione del Comune. Eppure, il problema è all’ordine del giorno del dibattito politico ormai da molti anni. Sul piano di recupero dell’area faticosamente definito dal consiglio comunale che, nonostante gli sforzi compiuti, non è ancora riuscito a darne un profilo compiuto per trasformarla da industriale dismessa in qualcosa d’altro ma di vitale. La versione definitiva del piano, che comprenderà oltre all’ex tabacchificio anche l’area della piscina, dovrà tenere conto delle previsioni del Piano regolatore generale e, nell’ipotesi che una variante sia inevitabile, dovrà trovare le giuste motivazioni, urbanisti che oltre che economiche. Queste dovranno tenere conto anche degli apprezzamenti per la struttura della piscina manifestati appena l’anno scorso in un incontro con esperti ed architetti promosso da «Oicos Riflessioni», l’associazione culturale sostenuta dal sindaco e dall’amministrazione comunale. Se oggi manca una sensibilità, non è tanto quella per la tutela della memoria storica, quanto l’attenzione per le cose belle ed apprezzabili che vale la pena difendere a tutela dell’identità della città. Il dibattito, dunque, è aperto e sarà indispensabile concluderlo nella maniera più utile per tutta Bastia e non solo per una parte.
Massimo Stangoni

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