Sono state fermate dai carabinieri alla stazione di Santa Maria degli Angeli dopo aver tentato il furto a Bastia
 


Dal riscontro delle impronte è emerso che avevano numerosi alias e hanno più volte dichiarato di avere meno di 14 anni


BASTIA UMBRA – Sono entrate in una casa per rubare e poi, una volta scoperte, hanno reagito in maniera violenta spintonando i padroni di casa che le avevano scoperte prima di darsi alla fuga.
Una fuga durata però pochi minuti. I carabinieri sono riusciti a rintracciarle alla stazione di Santa Maria degli Angeli e ad arrestare le due ragazze, entrambe nomadi.
Il fatto è avvenuto domenica pomeriggio in una casa di Bastia Umbra.
Le due rom, entrambe piccoline di staturasono entrate in un appartamento usando una scheda telefonica per aprire la porta.
Mentre stavano cercando di rubare alcuni oggetti sono state viste dai padroni di casa che hanno cercato di fermarle.
Le due ragazze hanno però reagito e hanno spintonato i padroni dell’abitazione facendoli cadere a terra e si sono date alla fuga, cercando di far perdere le proprie tracce. Ma i padroni di casa hanno immediatamente avvisato i carabinieri di Bastia che hanno fatto partire le indagini.
I proprietari dell’abitazione, inoltre, hanno saputo anche fornire ai carabinieri una descrizione dettagliata delle due ragazze che erano entrate nella loro abitazione e che avevano sorpreso a rovistare tra i cassetti e il mobilio.
Le ricerche delle ragazze, tuttavia, in un primo momento non hanno portato ad alcun esito, soprattutto per quanto riguarda il territorio di Bastia Umbra nelle vicinanze dell’abitazione appena visitata dalle due ladre.
Circa un’ora dopo, i carabinieri della Stazione di Santa Maria degli Angeli, anno individuato due giovani corrispondenti alle descrizioni, nei pressi della stazione mentre erano in attesa del treno per andare a Perugia. Controllate, sono state trovate in possesso di alcuni oggetti rubati nell’abitazione di Bastia Umbra. I carabinieri le hanno, quindi, condotte ala stazione per interrogarle e prendere loro le impronte digitali. Proprio dal riscontro delle impronte è emerso che erano state fermate già in altre occasioni e che avevano fornito, numerosi nomi falsi ogni qual volta erano state fermate dalle forze di polizia. Anche in questa occasione hanno dato un nome non veritiero e hanno dichiarato, inoltre, di essere minori di 14 anni, cioè al di sotto della soglia di impunibilità.
Per avere riscontri oggettivi, sono stati necessari accertamenti medici. E proprio dalle radiografie entrambe sono risultati maggiorenni o comunque al di sopra dei 16 anni. Per questo sono state arrestate e portate nei centri accoglienza per minori.


LU.PI.

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