Bastia

Ruba i soldi delle rette rinviato a giudizio

MERITA di essere processato l’educatore del Convitto «Principe di Napoli» d’Assisi, Francesco Rufinelli, imputato di truffa e peculato per essersi «indebitamente appropriato» di cinque rette scolastiche, e di aver trattenuto oltre tremila euro destinati all’acquisto di libri di testo, «procurandosi così un ingiusto profitto». Lo ha deciso il gup Alberto Avenoso, che ieri mattina ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm Mario Formisano. La prima udienza davanti al tribunale collegiale — carenza di giudici permettendo — è in programma per il 15 maggio.
«Ma siamo ottimisti — ha detto l’avvocato Guido Rondoni, rispetto a come era stata originariamente ipotizzata la vicenda l’udienza preliminare è stata utile a ridimensionare le accuse, soprattutto grazie ad un’attenta lettura degli atti». Al termine delle indagini dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria Rufinelli ha restituito i soldi. I fatti contestati al 55enne («incaricato di pubblico servizio») dalla pubblica accusa risalgono alla fine del 2008, «dal settembre al dicembre» è scritto nel fascicolo della procura. Rispetto alle imputazioni iniziali è caduta l’accusa di falso. A fianco al numero degli articoli 314 e 640 del Codice penale compare il numero 81, vale a dire la contestazione aggiuntiva della «continuazione» (reato continuato).
L’indagine dell’Arma è nata dall’esposto della professoressa Rosalia Mazzara, oggi in pensione ma all’epoca dei fatti direttrice del Convitto in cui Rufinelli è tuttora educatore e dipendente del ministero della Pubblica istruzione. In pratica, secondo la ricostruzione dell’accusa, alcuni studenti non avevano ricevuto i libri scolastici pur avendo pagato. Negli atti dell’accusa compaiono gli importi di 1.900 euro (relativo alle rette, «somma quantificata dalle ricevute consegnate dall’educatore ai genitori all’atto del pagamento») e di 3.166,15 euro «per l’acquisto di libri di testo scolastici presso una libreria di Assisi». L’ex rettrice ha messo a conoscenza dei fatti il Provveditorato e la Procura della Repubblica che aveva poi iscritto il nome dell’educatore nel registro degli indagati. Rufinelli ha parlato ai carabinieri di alcune incomprensioni con l’ufficio amministrativo e del suo ruolo di intermediario tra il Convitto e le famiglie che gli hanno consegnato i soldi. A verbale ci sono finite pure le dichiarazioni dei genitori.
Enzo Beretta

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