Grave episodio nella zona di villaggio XXV Aprile. Tanti i sospetti


Il sindaco invita i testimoni a denunciate i colpevoli


BASTIA UMBRA – Terra sulla strada e chiari segni di gomme. Incredibile a credersi, ma i cittadini di XXV Aprile domenica mattina hanno trovato la rotatoria del quartiere completamente devastata. Il sindaco stesso si è trovato a scoprire il disastro e l’assessorato ai lavori pubblici ha dato subito ordine, alla cooperativa di competenza, di rimettere in sesto la rotonda. Quale la causa di tutto questo? Non un incidente stradale o uno sbandamento, ma un atto di vandalismo. Dai rilievi eseguiti, per cui non è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, si è riuscito a capire che la vettura in questione potrebbe essere un fuori strada o comunque m mezzo di una certa potenza. L’automobilista sarebbe entrato all’interno della ‘rotonda; oltrepassando il gradino di recinzione e salendo sulla terra destinata a divenire aiuola, e avrebbe percorso qualche giro intorno a se stesso per poi uscire dal diametro e riprendere il suo percorso. Nessun segno di sbandamento, cosa che lascia intuire che l’automobilista sarebbe stato savio, in perfette condizioni di intendere e di volere. L’episodio ha lasciato la cittadinanza alquanto sconvolta da un gesto che sembra di inciviltà, per giunta intenzionale. “Abbiamo speso soldi pubblici e quindi di tutta la cittadinanza per realizzare la rotatoria – ha commentato il sindaco Lombardi – per bitumare l’area di verde arredato e creare il relativo impianto di irrigazione; ora è tutto da rifare. Chiedo ai cittadini che si- sono trovati ad essere testimoni di questo atto di inciviltà di denunciare il responsabile”. L’invito non vuole essere un eco alle taglie che recitano i copioni da far west, ma solo la reazione a un gesto che certo ha destato generale indignazione. L’episodio offre spunti di riflessione: all’amministrazione, che potrebbe valutare l’ipotesi di installare apparecchiature, di video sorveglianza, e ai cittadini, che in parte non si sentono più sicuri.
Alberta Gattucci

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