TRATTATIVA Potrebbe candidarsi dopo Lombardi



 
— BASTIA —
POCHI MESI ci dividono dall’appuntamento elettorale per il rinnovo di sindaco e amministrazione comunale. Il quadro dei candidati si sta delineando. Il centrodestra ha scelto il suo candidato guida in Stefano Ansideri che farà una corsa per vincere e non solo gareggiare. Sul fronte opposto del centrosinistra i lavori sono in corso tra molte divisioni e il tentativo ad opera dei Comunisti italiani di rimettere insieme i cocci. C’è anche Rosella Aristei, presente in modo autonomo da quattro anni (marzo 2004) quando decise di rompere con il suo partito, i Ds, di cui era stata segretario comunale fino a un mese prima. E oggi? «Ero e rimango nel centrosinistra — precisa subito la capogruppo delle liste civiche — ma non intendo essere prigioniera delle ideologie. Oggi, come ho detto alla riunione dei partiti del centrosinistra, l’appartenenza politica ha poco senso, se non è accompagnata da una forte condivisione dei programmi politici e amministrativi». Questo è un nodo, a quanto pare, ancora da sciogliere; tuttavia le rinuncia del sindaco uscente Francesco Lombardi potrebbe riaprire prospettive di ampie intese. «Devo sottolineare – aggiunge Aristei – che le liste civiche fino a oggi sono state sfacciatamente snobbate dagli altri partiti, soprattutto da quelli di governo che hanno fatto di tutto per metterci in cattiva luce. In questi quattro anni il nostro movimento è cresciuto soprattutto tra la gente e qualsiasi decisione deve tenere conto della volontà di molti e non solo mia personale». Già a settembre avevate annunciato la volontà di esserci, poi nelle ultime settimane è calato un inspiegabile silenzio. «Noi ci saremo, questo non è in discussione. Abbiamo frenato, io e il collega Brozzetti, perché la situazione è in movimento». Non è un mistero che, soprattutto nel Pd, si parli dell’Aristei candidato sindaco del centrosinistra. Come risponderebbe a questa sollecitazione? «Non posso dirlo, ora, perché siamo impegnati, non solo io, a definire la linea politica ed elettorale delle liste civiche». L’invito è però allettante e potrebbe portare alla conquista del potere. «Il potere per il potere non mi interessa – spiega – se non è motivato da chiari e trasparenti criteri di metodo, solidi contenuti e obiettivi condivisi».
m.s. 

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