Prima uscita pubblica dell’ex segretario Ds sorpassato da Lombardi.


BASTIA — «Il dado è tratto». In questo caso, a fare da Rubicone per Rosella Aristei è stata l’Unione comunale diessina di venerdì notte, quando il parlamentino della Quercia, assistito dal coordinatore regionale Mignini, le ha sbarrato la strada della candidatura a sindaco della città. Ne ha preso atto dando le dimissioni dalla segreteria comunale, che deteneva dall’ottobre 2001 e uscendo anche dal partito. Per spiegare lo strappo Rosella Aristei ha voluto incontrare la stampa per sottolineare che la scelta non è solo personale, ma ha una forte valenza politica.
«Ho assunto la sofferta decisione di uscire — ha dichiarato — perché il partito non ha accettato «il mio progetto per amministrare Bastia ». «Un progetto — ha spiegato — concretizzato nelle mie azioni quotidiane, che testimoniano l’impegno assunto davanti agli iscritti con la mia relazione di segretario del partito». E’ tra l’altro convinta di essere stata vittima di un colpo di mano, in quanto soprattutto la direzione regionale della Quercia ha voluto escludere una vera e propria votazione per la scelta del candidato. E ora, quali prospettive alle prossime elezioni amministrative? «Sono a disposizione—ha detto Aristei—convinta di poter lavorare utilmente nel sociale, senza escludere un impegno politico: ma fuori dai Ds». Sembra certo che l’ex segretaria si aspetti una mano tesa di qualcuno e in particolare da Rifondazione comunista e Sdi, i due partiti con cui la stessa Aristei ha costruito il suo percorso politico improntato allo slogan della «democrazia partecipata». Intanto,il candidato Ds Francesco Lombardi ha fatto sapere di essersi posto in aspettativa dalla Cna.
M.S.

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