Bastia

Rissa mortale, l’investitore patteggia a 4 anni

Udienza per nove dopo la tragedia di Bastia: gli imputati scelgono pena concordata o rito abbreviato. Ora deve decidere il giudice
PERUGIA Brendon Kosiqi, il ventenne di Assisi che uccise, investendolo Filippo Limini, 24 anni, dopo la rissa davanti al Country Club di Bastia a Ferragosto patteggerà una pena a quattro anni di reclusione per rissa e omicidio stradale. Come lui hanno scelto la strada della condanna concordata anche il gruppo dei ’rivali’ spoletini. Le pene ’patteggiate’ con la procura vanno dai 3 mesi a un anno di reclusione. Hanno invece scelto il rito abbreviato Kevin Malferteiner, Valentin Neculai e Denis Hajderlliu: i bastioli che il 15 agosto affrontarono la comitiva di Limini. Ieri mattina davanti al gup Valerio D’Andria sono comparsi in nove dopo la richiesta di giudizio immediato avanzata dal pm Paolo Abbritti. Hajderlliu e Neculai (estradato dalla Germania) dovranno rispondere anche di omicidio preterintenzionale. Il primo, dopo essere sceso dall’auto mentre i suoi amici erano asserragliati nella Opel braccata dal gruppo di spoletini, avrebbe sferrato un pugno in testa a Limini facendolo cadere e una volta a terra sarebbe stato colpito con calci al volto da Neculai.Il resto è storia nota: la vettura guidata da Kosiqi, nel tentativo di scappare, investì la vittima in retromarcia per due volte, come emerso dalla consulenza medico legale. Sia per Kosiqi che per Kevin Malferteiner (seduto al lato passeggero), oltre alla rissa l’accusa contestata è quella di omicidio colposo «perché in cooperazione e concorso tra loro – è scritto nel capo d’imputazione – per colpa consistita in imprudenza, negligenza ed imperizia» e «senza previamente verificare che la strada fosse libera», investirono Filippo, morto per le gravi lesioni al cranio. A poche ore dai fatti i carabinieri di Assisi, guidata dal tenente colonnello Marco Vetrulli, arrestarono il gruppo dei bastioli. Solo successivamente le indagini dell’Arma portarono all’individuazione del gruppo spoletino di cui faceva parte, tra gli altri, Ionut Tardea, ovvero colui che avrebbe colpito con una chiave inglese la Opel Corsa con a bordo il gruppo di bastioli. Oltre a Tardea, l’accusa di rissa è stata contestata anche a Denis Radi, Altin Lacaj, Emanuel Dedaj e Renato Hasi. Si torna in aula il 23 aprile per definire gli abbreviati e, successivamente per il via libera ai patteggiamenti. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Daniela Paccoi, Aldo Poggioni, Salvatore Adorisio, Guido Rondoni, Francesco Cinque, Delfo Berretti, Roberto Quirini, Manco Bellingacci, Antonio Aiello, Rossano Ponti, Fabiana Massarella e Walter De Fusco. Ieri mattina la famiglia di Filippo si è costituita parte civile
(non contro Kosiqi che non è ammesso) con l’avvocato Alberto Maria Onori chiedendo il risarcimento di danni per un milione e mezzo di euro. Eri.P

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