«Appare inquietante la portata dell’aggressione e della successiva fuga in Germania»
BASTIA UMBRA «Appare particolarmente inquietante la portata dell’aggressione del Neculai», connotata da una «violenza particolarmente elevata». Quanto al pericolo di fuga,«la tesi della programmata visita alla madre in Germania è smentita» dalla persona che lo ospitava stabilmente, «la quale aveva riferito che il ragazzo aveva prelevato tutti i suoi oggetti personali dichiarando di non voler più tornare». Per i giudici del Riesame che hanno rigettato l’istanza di revoca della custodia in carcere per Valentino George Neculai – indagato per la rissa a Bastia dove ha perso la vita Filippo Limini – il quadro probatorio «non è affatto contradditorio», ma vi convergono le varie testimonianze di chi ha visto o assistito all’orrore di una notte Ferragosto finita nel sangue. C’è chi ha confermato di aver notato un ragazzo disteso dietro la Opel «colpito con calci e pugno da Valentin» che indossava una camicia bianca e chi riferisce ancora di un giovane con lo stesso abbigliamento «che colpiva al volto Filippo». «La dinamica che ne emerge è chiara» – scrivono i giudici nell’ordinanza – Neculai, indossante una camicia bianca colpiva il Limini a terra e/o lasciandolo a terra, immediatamente prima che la Opel schiacciasse» la vittima. Una «particolare inclinazione alla violenza», quella di Neculai, e «la presenza di precedenti in parte specifici (una rapina da minorenne) nonostante la giovane età, altro non fa che aggravare il quadro cautelare». Il ventenne romeno – difeso dall’avvocato Francesco Cinque – era stato bloccato il 2 settembre tra Austria e Germania. VS

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