IL PROVVEDIMENTO
Sono stati identificati i protagonisti della rissa avvenuta al Country Cafe’ di Bastia la sera del 7 gennaio. Si tratta di sei ragazzi tra i 20 e i 35 anni nei cui confronti sono stati emessi altrettanti Daspo Willy. Si tratta di una misura di prevenzione personale di competenza del questore che rientra nella categoria dei “divieti di accesso alle aree urbane”, la cui disciplina è stata potenziata a dicembre 2020 dopo i tragici fatti che portarono all’omicidio del giovane Willy Monteiro a Colleferro (Roma). A soli 21 anni il ragazzo è stato vittima di una furia senza precedenti, pestato di botte, fino a che non ha esalato l’ultimo respiro, da un gruppo di ragazzi che nemmeno conosceva.Le forze dell’ordine hanno ricostruito la dinamica della rissa, hanno identificato i responsabili e li hanno denunciati alla Procura della Repubblica di Perugia. Se torneranno nel locale notturno bastiolo rischiano da sei mesi a due anni e fino a 20mila euro di multa. «La condotta tenuta dai soggetti segnalati afferma in una nota la Polizia è stata tale da determinare una situazione di grave pericolo e turbativa dell’ordine e la sicurezza pubblica. Ai sei destinatari delle misure sarà vietato l’accesso al pubblico esercizio, nonché lo stazionamento nelle immediate vicinanze, per un periodo compreso tra uno e tre anni tenuto conto della gravità delle singole condotte».Al fine di tutelare le persone che sono solite frequentare quei luoghi ed evitare il ripetersi di episodi analoghi, il questore Fausto Lamparelli prima di emettere queste misure di prevenzione, lo scorso 18 gennaio ha disposto a carico del Country la sospensione dell’autorizzazione dell’attività di pubblici spettacoli e intrattenimenti, nonché quella della somministrazione di alimenti e bevande. A seguito della rissa uno dei sei ragazzi è stato costretto a ricorrere alle cure sanitarie. L’intervento degli agenti del commissariato di Assisi guidato dal vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca ha messo fine alla scazzottata che poteva degenerare. È stato il grave allarme sociale nella collettività e il pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica generato dall’episodio a spingere il questore di Perugia a disporre la chiusura del locale per un mese. Il Country era già stato oggetto di provvedimenti di chiusura in passato, per fatti analoghi, sempre ai sensi dell’articolo 100 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps).
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