Bastia

RISPOSTA AD ARMANDO LILLOCCI SU SCUOLA XXV APRILE

vannio brozziCOMUNICATO STAMPA

Carissimo Armando, Presidente del consiglio comunale di Bastia, sono proprio le tue argomentazioni a confermare la posizione del Partito
Democratico di Bastia e non le mie personali.

È vero che alcuni lustri fa l’allora amministrazione comunale, guidata dal sottoscritto, in grave emergenza di edilizia scolastica (mancanza di scuole
e aule), cercò e trovò la soluzione fattibile in tempi brevissimi; con la decisione del consiglio comunale e di tutti gli organismi scolastici si
decise di aprire la scuola nel quartiere di XXV aprile collocandola sopra il centro commerciale. Per la storia tale soluzione, allora, fu salutata
positivamente dal mondo scolastico che vedeva crescere l’occupazione in termini di insegnanti e di personale ausiliario e di classi con i soli
ragazzi del quartiere di XXV aprile. Giudicare oggi la scelta fatta 30 anni fa è fuorviante e inopportuno. Oggi concordo con te la urgenza e necessit�
di costruire un edificio scolastico per i quartieri di XXV Aprile e Santa Lucia e di utilizzare questa opportunità per realizzare un presidio
scolastico che tenga conto delle evoluzioni organizzative e didattiche della scuola stessa.

Concordo con te che ci sono dei ritardi sicuramente ascrivibili alle Giunte di Centro sinistra, ma visto che questa è un’emergenza, come da te
segnalato nell’incontro del 1998: mi chiedo: “ma la giunta del sindaco ANSIDERI CHE SI STA AVVIANDO ALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO, CHE COSA HA FATTO PER RISOLVERE QUESTO PROBLEMA?” Ad oggi niente! Anzi leggiamo in un comunicato stampa dell’Assessore nominato Fortebracci che sì, si farà la scuola a XXV Aprile: ed è qui il punto in cui tu non dici niente! Perché la nuova scuola deve essere progettata talmente grande da chiudere il presidio scolastico di Madonna di Campagna e di Bastiola? E qui ancora, caro Presidente, Le sembra giusto e opportuno che una decisione talmente grande e impattante sul piano socio economico dell’intero territorio nonché sul piano pedagico e didattico venga presa “alla chetichella” senza un dibattito approfondito nella città e senza il coinvolgimento non solo degli organi scolastici, ma almeno dell’intero consiglio comunale? E poi, ho
letto attentamente i programmi elettorali delle forze politiche e dell’attuale Sindaco Ansideri: da nessuna parte trovo scritto della chiusura delle scuole di Cipresso e Bastiola. Ho scorso alcuni minuti fa la presentazione del programma di mandato del Sindaco nella relativa delibera del consiglio comunale del 2009 e non trovo traccia di chiusura di plessi scolastici nelle frazioni. E allora: perché senza coinvolgere il Consiglio da lei presieduto si procede ad un progetto così significativo?
Caro Armando, io non sono minimamente interessato personalmente alla competizione elettorale prossima ventura, ma sono animato dal discutere e
proporre le soluzioni migliori ed equilibrate per l’intero territorio: e questo, se mi consenti, lo farò sempre sinché la ragione e il fisico me lo
consentirà. Chiudo con una certezza: la scelta di chiudere un presidio scolastico è una scelta fuori tempo, fuori luogo e sbagliata; seppure
questa dovesse risultare in minoranza nell’attuale dibattito odierno.

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