Stefano-Ansideri1Bastia, il sindaco all’assessore regionale:«Piano di assetto del Tevere, serve un tavolo»

A marzo un nuovo incontro tra gli enti

BASTIA UMBRA – Il sindaco di Bastia, Stefano Ansideri, è tornato alla carica e ieri, in un incontro che si è tenuto a Perugia con l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, ha sollecitato «come già avvenuto in precedenza»,secondo quanto sottolinea una nota del Comune, l’apertura di un tavolo di partecipazione sulla recente proposta di modifica del Pai, il Piano di assetto idrogeologico del fiume Tevere.In accordo con il dirigente del Servizio idraulico regionale Angelo Viterbo – fa sapere lo stesso Ansideri – sono state definite le date dei prossimi incontri nel corso dei quali, sinergicamente, Regione,Comune e Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), sulla base dei cui studi sono state disegnate le nuove fasce e aree di rischio idraulico relative ai fossi Cagnola e Maccara – si confronteranno su tali studi idraulici e, in particolare, discuteranno della sostenibilità dei nuovi perimetri delle fasce e aree di rischio adottati rispetto alle opere di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico di recente realizzate sul territorio sia da soggetti pubblici che da privati.La prima riunione è fissata,presso gli stessi uffici regionali del Servizio idraulico, per il prossimo 3 marzo. «Dell’esito di ogni incontro sarà data pronta e puntuale comunicazione», assicura l’amministrazione comunale. Il Pai, secondo quanto fa sapere l’Autorità di bacino del Tevere, si configura come lo strumento di pianificazione territoriale attraverso il quale la stessa Autorità di vacino si propone di determinare un assetto territoriale che assicuri condizioni di equilibrio e compatibilità tra le dinamiche idrogeologiche e la crescente antropizzazione del territorio ed di ottenere la messa in sicurezza degli insediamenti ed infrastrutture esistenti e lo sviluppo compatibile delle attività future. Il confronto successivo all’adozione, in sede di conferenze programmatiche, secondo l’iter previsto dalla Legge 365/00, ha permesso poi di tarare le soluzioni proposte rispetto
alle attese di sviluppo delle popolazioni del bacino.

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