BASTIA La crisi 
 
BASTIA — E’ durato appena cinque giorni l’incarico di assessore comunale per Pino Minelli che, ieri, dopo la ripresa del dialogo tra Ds e Margherita ha presentato le dimissioni nelle mani del sindaco Lombardi per consentirgli di arrivare ad una ricomposizione della coalizione di centrosinistra. Siamo in presenza di una telenovela che dura ormai da cinque mesi, con un’immagine devastante della maggioranza che ha vinto le elezioni amministrative del 2004. L’infinito tira e molla tra Ds e Margherita, che in sede locale avevano consumato giovedì scorso l’ennesima rottura, ha subito una svolta con l’iniziativa del coordinatore della Margherita Gianpiero Bocci: avocando a sé la trattativa, ha strappato al suo omologo Ds Piero Mignini un accordo che sembra camminare. Al gruppo bastiolo dei «rutelliani» verrebbero concessi in giunta i 2 assessorati uscenti, Urbanistica e Lavori pubblici, più la presidenza dell’istituzione, il nuovo organismo di gestione dei servizi comunali appena creato. La soluzione, però, era ostacolata dall’incarico di assessore a Minelli, denunciato dalla Margherita ai probiviri per l’espulsione dal partito (che ora le dimissioni avrebbero risolto). L’operazione, comunque, è stata tutt’altro che indolore e con violente frizioni nella Quercia tra i vertici regionali e quelli bastioli; il segretario comunale Erigo Pecci sarebbe disposto a dimettersi, se il suo operato dovesse essere smentito dal partito. Tra i possibili nomi, si parla di un rientro dell’avvocato Roberta Grasselli, al posto della Silvestri, della conferma del vicesindaco Antonini. La novità sarebbe Gianni Migno, che ha condotto gran parte della trattativa locale per la Margherita.
m.s.

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