Bastia

Rimettiamoci al nastro di pertenza e cominciamo un nuovo ciclo

A Bastia come in Italia, questo sembra essere il tempo del conflitto più aspro tra interesse particolare e interesse generale, i personalismi la fanno da padrone sugli interessi della collettività, non solo a livello politico, ma spesso anche su altri campi.
Il P.D. intende svolgere un’azione politica con la P maiuscola, intende cioè riuscire a creare una sintesi superiore nella quale l’interesse particolare viene armonizzato con l’interesse generale, che comunque rimane la priorità fondamentale.
Per questo si chiede il contributo di tutti quelli che in vario modo influenzano l’opinione pubblica, invitando tutti a fare un passo indietro ed  a rimettersi in discussione con una prospettiva diversa del solo proprio punto di vista o del solo proprio interesse.
Non si può più pensare che la prevaricazione sia l’unico obiettivo della giornata, i tempi non sono più quelli, se non si torna nell’ottica della collegialità, della squadra, del gruppo, si arriva ad una anarchia che, sembra essere libertà, ma in realtà è solo una torre di babele che porta all’autodistruzione, dei valori, della morale e della comunità.
Per entrare nel merito della politica cittadina e della sua amministrazione, viene da pensare, vedendo e sentendo  ciò che sta succedendo negli ultimi mesi, che sia tutto sbagliato, tutto da rifare, anche bitumare una strada diventa incompatibile con questo regime di confusione appositamente architettato, da varie fazioni più o meno politicizzate, ci sorprende che non sia nato un “comitato per le rotatorie” o un “comitato per le strisce pedonali rosse”.
Scendiamo con i piedi per terra, riportiamo la discussione sulla costruttività e forse tutti ne guadagneremo.
Abbiamo ex amministratori di maggioranza tutt’ora nei banchi del Consiglio Comunale, all’opposizione, che giocano a fare i “liceali” organizzando continuamente cortei, sit-in, assemblee di classe o a fare  il bastian contrario di tutto perché fa moda e ti riporta a giovanil memoria, quando non si è caricati di nessuna responsabilità.
Non so se questo comportamento favorisce tutto lo  schieramento che si rappresenta o solo la visibilità personale, ci piacerebbe saperlo, se ci fossero dubbi o malintesi, forse è meglio fare nome e cognome: Luigino Ciotti.
Non che le idee o le motivazioni siano del tutto negative, ma lo diventano quando sono poste in determinate maniera e comunque, per chi è in politica da diversi anni, chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Questo vale per tutti! Allora a maggior ragione quanto detto sopra, rimettiamoci al nastro di partenza e ricominciamo un nuovo ciclo, fatto di confronto vero, di interessi comuni.
Dai banchi della “vera” opposizione, quella che ha ideali e visioni diverse, ci sembra sicuramente più opportuna, seppure i toni della strumentalizzazione siano arrivati all’eccesso.
Va bene esercitare il proprio diritto di opposizione, ma non a colpi di mitragliatrice, una carabina di precisione sarebbe senz’altro meglio, una opposizione costruttiva, con proposte di soluzioni concrete, realizzabili e finanziabili, partendo da questo momento storico e senza rinvangare sempre il passato che purtroppo non ritorna!
Ma questo fa comodo, procura un alibi sempre presentabile.
Sarebbe auspicabile che  l’elettorato si conquistasse con la propria capacità propositiva e risolutiva non solo abbattendo fisicamente l’avversario, con battaglie fini a stesse.
Abbiamo potuto notare, tra i banchi di una parte degli avversari, che c’è anche un modo più tranquillo di fare opposizione, pacata, acuta, ma fendente e  seria, che colpisce costruttivamente un solo bersaglio per volta e non solo per essere contro.
In questo, anche la stampa dovrebbe essere di aiuto alla politica, senza cercare di fare notizia per forza, alla ricerca di una battuta, di una dichiarazione personale o amichevole che viene data in pasto al pubblico scatenando un fiume di parole interminabili che servono solo a riempire d’inchiostro la carta, senza un vero e profondo significato politico o intellettuale.
Di una cosa si è certi, stiamo vivendo un lungo periodo di transizione, economica, sociale e culturale, ci troviamo a dovere affrontare nuove emergenze, in cui tutti, chi più chi meno, sono coinvolti, da questi impasse storico-congiunturali si esce solo con l’umiltà, con la consapevolezza di far parte di una comunità, con la pacatezza dei toni, con la serietà intellettuale, che è nel “libretto delle istruzioni” di ognuno di noi, basta aprirlo.
Allora potremo restituire lo smalto a questa città e farle mantenere il primato che si è conquistata nel tempo, quello di città più dinamica, più moderna, più innovativa e più solidale dell’Umbria.


Partito Democratico di Bastia

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