Dopo la chiusura del dibattimento lo scorso novembre, si aspettava la decisione del Tribunale ed oggi è arrivata. Il Tribunale di Perugia ha emesso il provvedimento di decisione del reclamo, presentato dai presidenti dei Centri Sociali di Cipresso e San Bartolo, con cui è stato rigettato, con ampia vittoria, anche di spese, del Comune di Bastia Umbra.
Il reclamo, esaminata la documentazione fornita, è risultato infondato e sono state condivise le motivazioni già avanzate dal Giudice di prime cure, che aveva a sua volta rigettato il ricorso.
Il Comune di Bastia Umbra aveva stipulato, prima dell’avvento della giunta Ansideri, sia con i Circoli coinvolti nella causa che con tutti gli altri, delle convenzioni per consentire che all’interno dei locali di sua proprietà potesse essere offerta alla collettività la possibilità di svolgere attività culturali e ricreative, nessuna esclusa. In data 26 giugno 2010, però, il Sindaco Stefano Ansideri aveva intimato ai circoli di offrire ospitalità soltanto a “giochi leciti non comportanti vincite in denaro”, nell’ottica del perseguimento dell’interesse pubblico per la tutela dei consociati, al fine di evitare l’utilizzo delle new slot all’interno di strutture concepite e gestite per socializzare, piuttosto che luoghi anche di pericoloso isolamento.
Il Tribunale ha evidenziato, nel provvedimento emesso, il pericolo di dipendenza prodotto dall’utilizzo delle apparecchiature di cui si parla, apprezzando la volontà del Comune di Bastia Umbra di arginare il fenomeno della “ludopatia” nell’interesse pubblico. Sotto il profilo giuridico, sempre il Tribunale ha ritenuto non vessatoria la clausola, contenuta nelle convenzioni con il Comune, che riservava a quest’ultimo la possibilità di recedere in qualsiasi momento. Infatti, il Comune, in quanto pubblica amministrazione, ha l’obbligo di controllare continuamente che le attività svolte all’interno dei suoi locali non si pongano in contrasto con l’interesse pubblico.
Il Sindaco Stefano Ansideri, nell’esprimere la propria soddisfazione, tiene a precisare che questa è soltanto la vittoria di una battaglia. Un altro ricorso è già stato presentato, in sede civile, sempre dai due noti Centri sociali, ovviamente spalleggiati e sostenuti da chi, legittimamente, trae profitto da questa attività “ludica”, che tanto disagio e preoccupazione provoca ad un numero sempre maggiore di persone.
“Inizierà ora, ritengo, l’azione per rientrare nel possesso delle due strutture, avendo schierato dalla mia parte, dopo la votazione unanime dei presenti (c’è stata prima qualche uscita inspiegabile), tutto il Consiglio Comunale”.
Finalmente una pagina di etica e civiltà amministrativa.
Ora il Sindaco emani le giuste ordinanze per debellare dai centri sociali, luoghi comunali, questa nefandezza.
Riprenda in carico i due centri sociali azzerandone i direttivi spiegando ai cittadini che non ci si può finanziare lucrando sulle patologie delle persone e sulle debolezze delle famiglie.
OLE’ SINDACO manda tutti a casa sia a Cipresso che a San Bartolo.
bravo Sindaco!
Bene … adesso via tutti dal centro sociale di san bartolo e di cipresso … e si riqualifichino i due centri … con nuove persone.
Per fare quello che il buon senso dettava c’è stato il bisogno di un pronunciamento di un giudice.
Questo perché, i direttivi dei circoli, politicizzati, hanno opposto una strenua resistenza.
Grazie per aver costretto l’amministrazione ad impiegare preziose risorse per ottenere giustizia.
Caro Sindaco azzeri i due direttivi e ridoni alla città due importanti centri di aggregazione.