Bastia

Riempita di lividi durante la ricreazione

Sempre più segnalazioni, sportelli anti-soprusi nelle scuole. Ragazzina di Bastia: “I compagni di lasse mi hanno riempita di lividi”


I racconti delle vittime del Bullismo


Una delle adolesscenti perugine aggredita dalle coetanee: “Presa a calci e pugni”


PERUGIA – “Presa a calci e pugni dalle amiche del mio ragazzo. Quelle ragazze però il vero male non lo hanno fatto a me, ma a loro stesse”. E’ il racconto di un’adolescente perugina, rimasta vittima della violenza del gruppo di “bulle” individuato dalla squadra mobile della questura. E mentre le indagini proseguono per individuare tutte le componenti della gang, una quindicina in tutto, nuovi casi vengono segnalati. Come quello di una ragazzina di Bastia riempita di lividi dai compagni durante la ricreazione. Le scuole perugine intanto si organizzano, promuovendo gli sportelli dello studente a cui potersi rivolgere per segnalare i soprusi, ma anche gli eventuali disagi e problemi personali. E quegli istituti che sono stati teatro di atti tempistici e vandalismo rispondono con l’apertura e con progetti che favoriscano la convivenza civile.


BASTIA
Le aggressioni durante la pausa-lezioni. La vicenda di un’adolescente vittima dei compagni
La mamma e il papà agli altri genitori: “Affrontiamo il problema”


LUCA FIORUCCI


BASTIA – La ricreazione era il momento più “buio”. Suonava la campanella e il gruppo entrava in azione. L’obiettivo veniva individuato e poi erano pizzichi su braccia e gambe. Pizzichi in grado di lasciare sulla pelle segni inequivocabili.
Una vera e propria persecuzione che proseguiva per attimi interminabili, finché la vittima prescelta non riusciva a liberarsi.
Teatro delle intemperanze di alcuni studenti una scuola di Bastia. Vittime, spesso e volentieri, le compagne. Se ne è accorta quasi casualmente una madre, vedendo i lividi che segnavano il corpo della figlia. Aveva provato a capire cosa fosse accaduto. Ma la ragazzina non rispondeva, cercava di cambiare discorso, finché, aveva ceduto all’insistenza del genitore. Aveva raccontato
tutto, la dinamica del gruppo che entrava in azione durante l’intervallo delle lezioni, la paura di parlare.
Scherzi non troppo innocui che hanno immediatamente destato la preoccupazione della donna. La famiglia al momento attende di poter fare piena luce su quanto accaduto in quesri ultimi giorni. Per questo, nell’intento dei genitori della ragazzina, quello di incontrarsi con gli altri genitori per parlare della
situazione, per verificare se ci possano essere altre “vittime” che hanno preferito il silenzio, per evitare ulteriori conseguenze.
Il caso ha dato il suo contributo, permettendo di scoprire una realtà di piccole grandi violenze a lungo coperte dalla reticenza di chi era vittima e di chi sapeva e aveva preferito tacere. I genitori raccontano poi che episodi del genere si erano verificati anche sull’autobus, dove i più esuberanti si lasciavano andare a prepotenze e insulti.
Un caos totale, tanto che, nei giorni scorsi, l’autista era stato costretto, raccontano alcuni genitori, a fermare il mezzo per cercare di riportare la calma. Da quanto è stato possibile appurare il quadro di disagio in cui alcuni ragazzi si trovavano a vivere quotidianamente è piuttosto articolato. I genitori della ragazzina stanno valutando l’ipotesi di avere magari anche un incontro con la dirigenza della scuola, per porre l’attenzione sugli episodi che si sarebbero verificati in particolare tra una lezione e l’altra e all’uscita.
Il problema “bullismo” non è comunque nuovo a Bastia. Lo scorso anno episodi di violenza si verificarono ai bagni della scuola. Qui i prepotenti minacciavano e intimidivano i compagni più deboli, creando un clima di terrore che, anche in quel caso, furono i genitori a denunciare. Diverse lettere anonime che raccontavano di fatti sicuramente inquietanti erano arrivate in Comune, a completare un quadro che aveva richiesto un intervento immediato.
E le risposte non mancarano. Il dirigente della scuola teatro degli episodi impose la ricreazione all’interno delle classi per permettere ai docenti di poter controllare in modo più efficace gli studenti.
Un provvedimento che aveva permesso di riportare la situazione sotto controllo, evitando anche che la situazione potesse ulteriormente aggravarsi.
Ora il problema torna ad affacciarsi nuovamente nella piccola cittadina.
L’evidente preoccupazione delle famiglie cerca una risposta che l’incontro, che i genitori vogliono organizzare, potrebbe dare.


 

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