Bastia

Riconvertire le stalle non a norma

Il sindaco Ansideri mette in campo proposte utili ad allevatori e territorio

BASTIA UMBRA (al.ga.) – La strada è quella di riconvertire le stalle per un nuovo utilizzo. Una soluzione che risponde alle esigenze della cittadinanza e, contemporaneamente, apre nuove strade agli imprenditori. Un percorso da compiere insieme, allevatori, amministrazione comunale, Provincia e Regione, il più velocemente possibile. Questo, in sintesi, ciò che è emerso dalla riunione a porte chiuse che si è tenuta martedì scorso nella sala consiliare del municipio bastiolo, alla presenza degli imprenditori, di Stefano Ansideri, sindaco di Bastia Umbra, Francesco Fratellini, assessore all’ambiente, e Marcello Mantovani, assessore ai lavori pubblici. Pur “ricordando che gli allevamenti, in particolare di suini, sono stati per molti anni una grande risorsa economica per il territorio bastiolo”, come si fa sapere dal palazzo del governo, il primo cittadino ha spiegato che “più di recente, i molti problemi emersi, anche a causa dello smaltimento dei reflui zootecnici e alla possibilità, concessa in passato, di edificare insediamenti abitativi vicino agli impianti di allevamento attivi, hanno messo in crisi il settore, fino a generare l’ipotesi di ricercare soluzioni alternative agli allevamenti. Oggi esiste una diffusa percezione che il territorio del Comune (si parla di 27 chilometri quadrati di superficie) non possa ospitare le stalle e l’attività zootecnica ancora esistente, se non nel rispetto dei nuovi principi previsti dalla recente normativa regionale in materia di tutela delle acque, la quale richiede, per gli allevamenti, l’utilizzo di tecniche costruttive tecnologicamente avanzate e di notevole impatto finanziario e economico. Pensare di ripartire con le stalle come se nulla fosse accaduto, significherebbe operare senza alcun senso di responsabilità. Nostro dovere, invece, è quello di verificare se ci sono le possibilità teoriche e pratiche di procedere alla riconversione delle stalle con il cambio di destinazione d’uso dei volumi esistenti, per offrire agli imprenditori nuove opportunita”.

Corriere-2010-10-14-pag21

Exit mobile version