Bastia

Riconversione stalle:sul tavolo i “criteri”

In commissione la maggioranza avanza la sua proposta: più metri cubi per residenza e invariati per l’artigianato-“No” dell’opposizione Il consigliere del Pd Pecci: «Sostenibilità economica e sostenibilità ambientale degli interventi senza
un chiaro equilibrio»
BASTIA UMBRA – Se la riconversione è per uso residenziale, è previsto il 40% di metri cubi in più mentre i metri cubi restano invariati se il proprietario della stalla decide di trasformare il complesso in attività artigianale. E questa la proposta messa sul tavolo martedì dalla maggioranza all’interno della discussione sviluppatasi all’interno
della seconda commissione consiliare, dopo settimane di discussione e di ipotesi. Il passo in avanti formalizzato martedì, era stato di fatto annunciato nei giorni scorsi proprio su queste colonne dal presidente della commissione Catia Degli Esposti che tra le altre cose si era augurata che la collaborazione tra maggioranza e opposizione su un tema così delicato potesse proseguire fino ad arrivare a una scrittura condivisa del Piano stalle. Ora però, dopo la presentazione della proposta in commissione l’opposizione esce allo scoperto e contesta i criteri di riconversione presentati dalla maggioranza. Sul punto il consigliere del Pd, Erigo Pecci, lascia spazio a pochi dubbi circa lo scarso gradimento raccolto da questi parametri. «Purtroppo la proposta presentata da parte dell’ attuale maggioranza consiliare – dichiara Pecci -presenta diverse lacune e propone una premialità della quale non se ne comprende la necessità. Si deve esaminare – continua – con coerente valutazione, il significato di detrattore ambientale considerando i riferimenti della legge regionale, si devono mantenere in equilibrio la sostenibilità economica e la sostenibilità ambientale degli interventi, limitando al massimo lo sfruttamento del territorio e si devono ben considerare le aree dove i volumi possono essere delocalizzati e la possibilità di recupero
nel sito esistente».
Insomma, stando a quanto sostenuto da Pecci, l’ opposizione valuta come troppo “larghi” i criteri di riconversione pensati dalla maggioranza che di fatto concederebbe, ai proprietari delle stalle, una sproporzionata agevolazione in concessione di metri cubi costruibili sia per quanto riguarda il passaggio all’edilizia residenziale che per quanto riguarda il cambio d’uso in attività commerciale o artigianale. Un punto di distinguo non da poco. Pecci, infine, si domanda quale impatto possono avere «sul nuovo Piano regolatore i volumi che si rendono disponibili alla luce delle possibili conversioni residenziali e commerciali». Questo il quadro della situazione ad oggi. E ora? Pecci, a nome del Pd, annuncia che la prossima settimana l’opposizione presenterà in commissione una sua proposta circa i criteri di riconversione: a quel punto si potrà capire se una mediazione è possibile, oppure il Piano stalle non sarà bipartisan come in molti speravano.
di LUCIO FONTANA

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