Concluso il progetto con l’associazione italiana per la celiachia


BASTIA UMBRA – Un insolito spettacolo quello che si è presentato lo scorso 12 maggio a chi è capitato davanti alla scuola primaria “U. Fifi” di via Trentino Alto Adige: un giardino con tavoli imbanditi, tanti bambini giocosi, molti ospiti importanti, cuochi ed alunni dell’istituto alberghiero di Assisi nella loro divisa ufficiale; si trattava infatti della giornata conclusiva del progetto di sensibilizzazione per la riduzione del disagio dei minori celiaci, fortemente voluto dall’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria d’intesa con l’associazione italiana celiachia, di cui era presente la vice presidente Iolanda Draghi. Il progetto che ha coinvolto la classe 4^ D – Ristorazione dell’istituto alberghiero e le classi quarte e quinte della scuola primaria “U. Fifi” si è articolato sostanzialmente in due fasi. La prima ha visto lo studio e l’analisi delle intolleranze alimentari ed, in particolare, della celiachia all’interno delle classi e la contestuale formazione delle docenti curata da medici ed esperti dell’associazione italiana celiachia. Successivamente si è passati all’applicazione nei laboratori dove gli alunni della scuola primaria, con il tutoraggio dei ragazzi dell’istituto alberghiero, hanno potuto realizzare ed apprezzare pane, primi piatti, contorni e dolci privi di glutine, ma ugualmente ricchi di gusto e di fragranza. Si è trattato di una esperienza di forte valore educativo, nella relazione tra bambini e giovani di diversa età, dove ciascuno si è sentito più motivato e responsabile. Come ricordano i dirigenti scolastici dei due ordini di scuola Loredana Mondellini e Bianca Maria Tagliaferri nella prefazione alla gradevole pubblicazione che è stata preparata “a più mani” come sintesi del progetto e che contiene ricette gustose senza glutine, rime scherzose, disegni e fotografie, “il percorso educativo-didattico ha avuto come obiettivo principale l’approccio alla diversità individuale che si può manifestare anche attraverso la necessità di specifici regimi alimentari” e come, anche questo caso, sia “una dimostrazione in più di come l’esperienza personale si arricchisca proprio dall’incontro e dalla valorizzazione delle differenze”.


Roldano Boccali

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