Bastia

Riaprono gli allevamenti di maiali

Una delibera regionale ammette quelli “su paglia”
BASTIA UMBRA – Torna a farsi sentire l’odore delle stalle degli allevamenti suinicoli. Segno che alcune aziende del territorio bastiolo hanno ripreso le attività dopo la chiusura forzata dovuta a quella del depuratore. Dopo il caso “Laguna de Cerdos”, infatti, la struttura che raccoglieva i liquami degli allevamenti suinicoli è stata sigillata e le aziende che se ne servivano per lo smaltimento erano state costrette a interrompere l’allevamento. Una situazione che ha rischiato di far chiudere in modo definitivo attività economiche che per molti mesi si sono ritrovate con le mani legate. Ma da qualche giorno la cittadinanza ha cominciato a sentire di nuovo quell’ odore che tanto fa parte dello scenario locale, rappresentando da sempre un segno di riconoscimento della principale attività di produzione locale. In effetti, un’allevamento ha già riaperto i battenti; un secondo è in attesa di permesso Arpa per poter riprendere a lavorare. Francesco Fratellini, assessore all’igiene del Comune di Bastia Umbra, spiega: “Gli allevamenti suinicoli sono tenuti a comunicare il metodo di smaltimento che utilizzano. Una volta che il depuratore di Bettona, in cui si servivano le imprese che si trovano nel territorio del nostro Comune, è stato chiuso, anche le aziende sono state costrette a subire la medesima sorte; fino al mese di maggio, quando la Regione ha deliberato che gli allevamenti che utilizzano il metodo d’allevamento su paglia possono svolgere la proprie attività. Questa metodologia, infatti, non produce liquame, ma stallattico, che, addirittura, è utile per la concimazione degli ulivi”.

Corriere-2010-08-04-pag21

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