I lavori per la realizzazione del parcheggio portano alla luce importanti reperti


 


MASSIMILIANO CAMILLETTI


 


BASTIA UMBRA – I lavori di realizzazione del parcheggio situato a ridosso della nuova piazza di Bastiola hanno portato alla luce una cinta muraria il cui diametro si aggira attorno ai 14 metri. C’è chi avanza l’ipotesi che si possa trattare delle fondamenta di una vecchia chiesa o di qualche altro edificio o più semplicemente della parte summitale di un muro. Il rinvenimento ha fatto scattare l’immediato blocco dei lavori da parte della Soprintendenza ai beni culturali i cui tecnici lunedì prossimo, con l’ausilio di un “bobcat”, penetreranno il terreno alla ricerca di una risposta chiarificatrice. I lavori, per la verità, erano stati già bloccati una prima volta circa un mese fa in seguito al ritrovamento nella stesso terreno di ossa umane. Si pensò di primo acchito al riaffiorare di una vecchia tomba. Il medico legale in quella circostanza analizzò le ossa (vecchie di due o trecento anni) in laboratorio e ne dispose la sepoltura presso il cimitero comunale. Ora, il fatto che le ossa siano state trovate all’interno di questa cinta muraria, fa pensare, più che ad una tomba, al reliquiario di una chiesa. Staremo a vedere gli esistiti degli approfondimenti che la Soprintendenza effettuerà nei prossimi giorni. Quanto al parcheggio, che potrà ospitare circa cinquanta vetture, esso è parte di un più ampio progetto che prevede anche la ridisegnazione della piazza di Bastiola con l’ampliamento e la valorizzazione delle aiuole davanti alla scuola, la rimozione del verde centrale e la definitiva pavimentazione. L’investimento che, tra piazza e parcheggio si aggira attorno ai 95 mila euro, è stato fortemente voluto dall’assessore al Personale e alla formazione Andrea Tabarrini. “Il tutto – spiega Tabarrini – a carico della Comunità montana Monte Subasio senza nessun onere per il Comune. L’opera è finanziata infatti attrasverso un mutuo acceso con la cassa depositi e prestiti spa”. L’intervento è stato autorizzato dal Comune di Bastia con una delibera che porta la data del 2 marzo 2003. Un provvedimento che non può che rallegrare i residenti di un’area per anni lasciata nella totale incuria.

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