Sgominata una gang slavo-albanese specializzata nei colpi in trasferta e nel traffico di droga
Blitz la notte di Natale in 9 regioni. Perquisizioni anche a Perugia e Bastia
FRANCESCA BENE
PERUGIA – Natale di calma apparente in Umbria e in altre 9 regioni.
La polizia di Stato ha scelto il ponte della Natività per mettere a punto la più grande operazione contro le rapine in villa degli ultimi anni.
Perquisizioni mirate hanno r i g u a r d a t o diversi centri della provincia di Perugia, mentre accertamenti sono in corso anche nel Ternano.
Il maggior numero di interventi ha riguardato l’hinterland perugino, ma anche l’Assisiate e Bastia Umbra. Nel mirino degli uomini della squadra mobile e dei commissariati locale, un gruppo criminale misto, composto da italiani, albanesi e slavi, capace di dare alle proprie attività criminali un’organizzazione complessa sul modello delle holding.
In altri termini, quella scoperta dalla polizia, è una struttura economico-criminale composta da diverse attività satellite che si finanziano a vicenda. Seguendo questo modello, i proventi dello spaccio di droga, delle rapine in villa, del traffico di armi e dello sfruttamento della prostituzione, andavano quindi a confluire nella stessa cassa centrale per essere poi reinvestiti nei settori criminali, di volta in volta più redditizi.
Sinergie e scambi riguardavano anche la cosiddetta “manodopera”. Bande di rapinatori di stanza in una determinata regione, venivano di volta in volta inviati in altre parti d’Italia per effettuare furti in trasferta.
Questo sembra essere lo schema seguito per mettere a punto i numerosi furti in villa registrati nell’ultimo anno in ville dell’hinterland perugino. Particolarmente vessata la città dell’acciaio, all’ottavo posto nella classifica nazionale dei centri più colpiti dai rapinatori.
Nell’operazione scattata nei giorni scorsi stati coinvolti centinaia di investigatori, recuperata refurtiva per migliaia di euro. Sequestrate armi e munizioni.
Nella maggior parte dei casi, in base alle analisi della Polizia, i proventi dalle rapine in villa venivano utilizzati per finanziare il traffico di sostanze stupefacenti. Gli stessi componenti delle bande facevano uso di droghe, in particolare cocaina, prima dei colpi. Molti episodi di violenza estrema che accadono durante le rapine in villa, secondo la polizia, sono da ricondurre proprio allo stato di esaltazione dovuto alle droghe. A questo proposito non si può non ricordare la tragedia di Bastia Umbra, dove un gruppo di rapinatori uccise a sangue freddo un anziano, lasciando ferita e sotto choc la moglie.
Sugli esiti finali dell’operazione vige ancora il riserbo investigativo.
Secondo quanto reso noto, l’attività è stata indirizzata verso quelle zone geografiche maggiormente interessate dal fenomeno criminale, senza tralasciare potenziali centri considerati a rischio. Le regioni interessate dall’operazione sono il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, le Marche, la Toscana, l’Emilia Romagna, l’Umbria, la Campania e la Calabria. In queste regioni sono state costituite delle task force di pronto intervento, coordinate dal Servizio centrale operativo (Sco) della Direzione centrale anticrimine (Dac) della Polizia di Stato composte da esperti nell’esame tecnico della scena del crimine e da investigatori delle Squadre mobili con pluriennale esperienza nel settore.
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