L’uomo, latitante da gennaio, è ritenuto responsabile di un colpo a Bettolle e complice dei banditi della gioielleria
Documenti Si era nascosto in un appartamento del Villaggio XXV Aprile usando la carta d’identità intestata al fratello
di LUCIA PIPPI
BASTIA UMBRA – Mesi di latitanza. Poi la scoperta che si nascondeva a Bastia Umbra e il suo arresto da parte dei carabinieri. È finita in questo modo la fuga di un rapinatore che da tempo aveva scelto l’Umbria come luogo per nascondersi e, anche, per mettere a segno un altro colpo. A lui, infatti, i militari dell’Arma coordinati dal maggiore Marco Sivori, sono arrivati in seguito alle indagini condotte su un blitz di alcuni rapinatori all’interno di una gioielleria della zona. Ma andiamo con ordine.
11 16 dicembre due malviventi sono entrati in una gioielleria di Bastia Umbra. Fingendosi clienti hanno intrattenuto i proprietari della gioielleria dimostrandosi interessati all’acquisito di alcuni orologi. Pochi attimi dopo i due hanno estratto una pistola poi risultata giocattolo con la quale minacciano entrambi i coniugi. Il proprietario ha ingaggiato una reazione decisa. Uno dei due ha impugnalo il calcio della pistola e infierito ripetutamente sulla testa del gioiellerie e della moglie che sono rimasti feriti. I due, proprio per la violenza dei colpi ricevuti, hanno riportato traumi guaribili in 15 giorni.
Le indagini dei militari dell’Arma erano subito iniziate al punto che i carabinieri avevano individuato uno dei rapinatori e, nel giro di pochi giorni, sono risaliti all’identità del complice che sono riusciti ad arrestare a Catania.
Ma, per i carabinieri, i due banditi avevano dei complici e le indagini sono andate avanti fino a quando non é stata commessa un’altra rapina da 20mila curo ai danni di un ufficio postale di Bettolle i cui autori sono risultati vicini alle persone già arrestate.
Dopo circa otto mesi di lavoro incessante i carabinieri sono riusciti a fare completamente luce sul delitto: uno dei rapinatori è stato arrestato a metà luglio a Catania, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti dal Gip del tribunale di Montepulciano. Per il complice l’impunità si è protratta fino a lunedi, quando a seguito di una accurata attività investigativa personale della compagnia di Assisi ha intercettato il secondo rapinatore nei pressi di un’abitazione sita a Bastia Umbra, ubicata nella zona del Villaggio XXV Aprile.L’uomo si è subito consegnato e non ha opposto resistenza. Le accuse emesse a suo carico dai carabinieri parlano proprio di rapina aggravata in concorso, furto e porto di strumenti atti ad offendere. Un particolare curioso è proprio da ricercarsi nei mesi in cui è stato latitante. La sua fuga è stata coperta grazie all’ausilio di documenti falsi che erano stati intestati al fratello. I carabinieri, però, proprio grazie alle indagini che erano state portate avanti nel corso di questi mesi, anche grazie ai contatti telefonici che aveva avuto con gli autori materiali del colpo nella gioielleria di Bastia non hanno avuto dubbi. Dopo l’arresto l’uomo è stato trasportato nel carcere di Capanne a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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