Bastia, la Questura arresta un 43enne rumeno
BASTIA UMBRA – Una serie di colpi messi a segno in tutto il Paese nel giro di pochi anni e che sono culminati con una rapina che gli è costata una condanna a tre anni di reclusione. Definito come “socialmente pericoloso”, è stato pure espulso dall’Italia. Salvo poi rientrarvi poco dopo il rimpatrio.
E dove ha trovato “rifugio” una volta ritornato? Nella tranquilla Bastia Umbra. Questo prima di essere nuovamente rintracciato dagli agenti della Questura di Perugia che lo hanno fermato e, infine, nuovamente rispedito in Romania.
Stiamo parlando di un rumeno di 43 anni, C. I. le sue iniziali, che è stato rimpatriato – per la seconda volta nel giro di pochi mesi – nel pomeriggio di ieri. L’uomo, in Italia dal 2006, in passato ha collezionato una lunga serie di reati che hanno portato l’autorità giudiziaria ha definirlo come “socialmente pericoloso”. Questo per via del ricco “carnet” di attività criminose messe in atto durante la sua permanenza in Italia. Il 43enne, infatti, ha commesso diversi reati contro il patrimonio, in varie città italiane, culminati con una condanna del Tribunale di Firenze a tre annidi reclusione per una rapina. Precedenti di non poco conto, a quanto pare. Durante la sua detenzione in carcere, l’Ufficio di sorveglianza di Firenze aveva anche disposto l’espulsione dal territorio italiano del rumeno proprio per la sua pericolosità sociale dovuta alla reiterazione dei reati. Così, nel novembre dello scorso anno, il 43enne, appena uscito dall’istituto di reclusione di Sollicciano, è stato rimpatriato dagli uomini della Questura di Firenze. L’uomo però deve aver sentito nostalgia del Belpaese. E così è tornato in Italia e a fine febbraio è stato rintracciato a Bastia Umbra, arrestato e rilasciato con nulla osta all’espulsione. Ieri mattina, infine, il rumeno è stato rintracciato dagli agenti dell’Ufficio immigrazione della Questura di Perugia. Gli agenti lo hanno prelevato e lo hanno condotto immediatamente all’aeroporto diRoma Fiumicino da dove è partito per Bucarest alle 15 di ieri pomeriggio.
di MATTEO BORRELLI
