Bastia

Rapina con sequestro in villa

Il colpo martedì note a Costano, vicino Bastia, nella casa di Maurizio Bartolini. I tre ladri si sono dati alla fuga. Bottino da 100mila euro


Minacciati con pistola e rinchiusi nel caveau la mogli e i due figli di un imprenditore
COSTANO – Hanno visto la madre rientrare con una pistola puntata contro. Con lei, 3 uomini mascherati. Poi sono stati rinchiusi nel caveau della loro villa. E’ durato 30 interminabili minuti l’incubo vissuto dai familiari dell’imprenditore di Costano Maurizio Bartolini, la cui abitazione è stata assaltata dai rapinatori martedì notte. Il bottino è di 100mila euro.



Gli ostaggi sono stati liberati dal capofamiglia intorno alle 23. Stanno bene


Nel mirino una villa di Costano di Bastia. Ad agire sono stati 3 uomini, armati di pistola e con il volto coperto da passamontagna


Rapinatori sequestrano madre e figli
Li hanno rinchiusi nel caveau. Il colpo ha fruttato 100mila euro


FRANCESCA BENE


COSTANO – Hanno agito in pochi minuti, con la freddezza e la sicurezza di chi conosce bene il bersaglio da colpire e riesce a tenere i nervi saldi pur sapendo di correre un grosso rischio. C’è sicuramente la mano di professionisti dietro la rapina effettuata, martedì notte, in una villa di Costano, piccolo centro alle porte di Bastia Umbra. Tre banditi armati di pistola, hanno fatto irruzione nell’abitazione di un imprenditore agricolo, Maurizio Bartolini, hanno preso in ostaggio la moglie e i figli del proprietario (una ragazzina di 12 un adolescente di 16 anni). Quindi, dopo aver rinchiuso i malcapitati nel caveau, sono fuggiti con un bottino del valore di circa 100 mila euro.
Il tutto è stato effettuato in meno di 35 minuti. L’allarme è stato dato dal capofamiglia, quando, verso le 23 è rientrato in casa. Impossibile per gli ostaggi fornire gli identikit dei malviventi. Tutti e tre avevano infatti il volto coperto dal passamontagna. Difficile anche risalire alla loro nazionalità, visto che solo uno di loro ha parlato con le vittime, mentre gli altri si sono limitati ad agire in silenzio.
Gli ostaggi hanno avuto l’impressione che si trattasse di slavi. Il modus operandi “pulito” dei malviventi (oltre ad essere gentili con le vittime, avrebbero usato guanti per non lasciare impronte digitali) non è proprio dei furti compiuti da criminali provenienti dell’Est Europa, notoriamente aggressivi e a volte spietati.
Qualunque sia la nazionalità di provenienza, sicuramente, il gruppo conosceva bene le abitudini della famiglia e soprattutto gli spostamenti dell’imprenditore, la notte in cui il colpo è stato messo a punto. I rapinatori sono entrati nella villa, situata alle spalle della farmacia comunale, alle 22,10, approfittando del momento in cui dall’abitazione, fornita di cancello automatico, uscivano le auto del cognato dei proprietari e di un loro amico. Probabilmente sapevano che l’imprenditore agricolo e zootecnico (Bartolini ha anche un allevamento si suini) non era in casa. Per fare irruzione nel parco non hanno usato però il cancello principale, ma si sono fatti largo attraverso la rete che circonda la proprietà. La moglie di Bartolini, Eleonara Polinori, è stata sorpresa alle spalle, mentre, dopo aver salutato i due ospiti, si accingeva a rincasare. I figli, seduti in sala davanti al televisore, l’hanno vista rientrare seguita dai tre uomini col volto coperto e con una pistola puntata alla schiena. Uno dei tre, con tono deciso, ma non aggressivo, gli ha intimato di accompagnarli nello stanzino usato come cassaforte. Qui sono stati prelevati soldi e gioielli. Prima di fuggire i malviventi hanno rinchiuso la mamma ed i due figli nel caveau ma hanno avuto il buon cuore di lasciargli una bottiglia di acqua minerale. Poi si sono dati alla fuga senza perdere tempo perché probabilmente – ed è questa una circostanza oggetto delle indagini – sapevano che Bartolini stava per tornare.
Previsione esatta. E’ stato lui, intorno alle 23 a scoprire la rapina, liberare gli ostaggi e a dare l’allarme.
Le indagini sono state affidate ai carabinieri della compagnia di Assisi con il supporto di quelli del reparto operativo del comando provinciale di Perugia. Le ricerche sono partite immediatamente, posti di blocco sono stati istituiti sulle principali arterie viarie della regione.


POSTI DI BLOCCO


Annifo, lasciano l’auto rubata per strada e si danno alla fuga


FOLIGNO – Al momento i punti di collegamento sono molto pochi. Non si può comunque escludere che i due uomini fuggiti a piedi nelle campagne di Annifo, dopo essere stati fermati ad un posto di blocco dai carabinieri, possano essere due dei tre malviventi che circa un’ora prima avevano assaltato la villa dell’imprenditore agricolo di Costano, Maurizio Bartolini. I due sono fuggiti nei campi dopo avere abbandonato una Bmw, poi risultata rubata nella zona di Perugia.
Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori c’è quella che ad agire siano stati due rapinatori venuti da fuori regione, con il supporto di un basista locale. Alle ricerche di polizia e carabinieri, che sono state estese anche alle zone circostanti, ieri mattina ha partecipato anche un elicottero.



I PRECEDENTI


Nel Ternano rapine diminuite, dopo il biennio nero 2003-2005
Nel 2004 l’efferato delitto di Ospedalicchio


PERUGIA – Sono ormai passati tre anni dalla rapina di Ospedalicchio, ma a Bastia lo choc causato dall’uccisione, dell’anziano padrone di casa, Luigi Masciolini, è ancora viva nei residenti.
Martedì notte, vedendo le auto dei carabinieri nel giardino della villa di Maurizio Bartolini, in molti hanno temuto in un remake di quello stesso incubo.
Fortunatamente questa volta le cose sono andate diversamente. L’omicidio Masciolini, lo ricordiamo, venne consumato la notte tra il 23 e il 24 settembre del 2004. La moglie della vittima, Maria Ragni, di 78 anni, passò la notte legata al letto accanto al corpo del marito spirato a causa dello spavento e delle percosse. I responsabili di quella rapina sono stati individuati ed arrestati dai carabinieri, nel 2005. Si tratta di tre nomadi italiani. Solo uno di loro era residente a Perugia, mentre gli altri erano stati fatti giungere in Umbria da altre città proprio per compiere la rapina.
Pochi mesi dopo, l’incubo delle rapine notturne con ostaggio colpì Spoleto. Qui ad essere preso di mira fu un gioielliere. I ladri entrarono nella sua casa, legarono la moglie e costrinsero l’uomo a recarsi in gioielleria e a consegnare loro i preziosi.
Per quanto riguarda Terni, il biennio nero delle rapine in villa è senza dubbio quello compreso tra il 2003 e il 2005. In questo periodo sono stati compiuti almeno tre colpi piuttosto efferati, l’ultimo nella villa di un imprenditore a Piedimonte . I malviventi sono entrati in azione quando in casa c’erano la moglie e uno dei due figli. Hanno agito sotto la minaccia di una pistola, dopo avere legato la donna e il ragazzo. La rapina più feroce è stata senza dubbio quella messa a segno a casa dell’imprenditore ternano Gianfranco Di Matteo, finito addirittura in ospedale in seguito alle ferite riportate nell’aggressione. Molto violenta, anche la rapina messa a segno a casa di un altro imprenditore ternano, residente a Montegabbione.


“Ho visto il terrore negli occhi dei miei cari”


I residenti: il paese è cambiato, viviamo nell’insicurezza
Sono molti a lamentare furti nelle case e nelle attività commerciali
Diversi cittadini hanno installato sistemi di allarme nelle loro abitazioni
La rapina in casa dell’mprenditore ha destato una grande preoccupazione, ma i costanesi denunciano una situazione già difficile


ANTIOCO FOIS


BASTIA UMBRA – “I miei familiari stanno bene. Sono ancora scossi ma stanno bene”.
“Nei loro occhi, ieri notte, ho visto il terrore. Non so se riusciranno mai a dimenticare”. Maurizio Bartolini, il noto imprenditore di Costano di Bastia Umbra che l’altra sera ha subito l’intrusione nella sua abitazione di tre rapinatori, preferisce non commentare oltre l’accaduto. L’uomo è apparso sconvolto. Si è scusato, poi è tornato dai carabinieri impegnati a rilevare le tracce lasciate dalla banda di malviventi. Il raid di quei tre uomini mascherati e armati è l’ultimo di una serie che ha scosso il territorio di Bastia. Il paese si è svegliato nella paura. Un’insicurezza che dura ormai da tempo,
da quando Costano ha cominciato a cambiare volto. “Il paese è stato più volte bersagliato dalle rapine – commenta Gianfranco Lunghi, titolare del supermercato del paese -, anche nel mio esercizio, nel giro di poco meno un anno, sono entrati a rubare tre volte. La gente è molto preoccupata – aggiunge -, Costano non sempre più l’oasi di pace che era una volta”.


La sensazione che nella frazione qualcosa sia cambiato caratterizza le risposte dei costanesi interpellati e quella dimensione paesana dove tutti si conoscono, dove la criminalità non riesce a penetrare nel tessuto sociale e dove si va a letto la sera con la chiave nella porta sembra ormai solo un ricordo. “Prima vivevamo più tranquilli” interviene Antonietta Meschini, dalla cassa del supermercato. “Adesso Costano – continua la cassiera – ha gli stessi problemi dei centri abitati più grandi”.
“Le etnie che cambiano e la necessità” sono, secondo Giuseppina Belli, residente a Costano, i fattori che determinano con cadenza sempre più frequente le intrusioni e le rapine all’interno delle mura domestiche. “Ci sembrava un’isola felice, ma adesso il paese non sembra più lo stesso” aggiunge prima di voltare le spalle trascinando un sacchetto della spesa. Dà una lettura alternativa alla crescita delle azioni criminali un passante dai capelli bianchi e dalla pettinatura altretdanto rivoluzionaria, che però preferisce comparire col proprio nome. “In paese c’è molto benessere – pronuncia sottovoce – e anche ragazzi del posto possono restare attratti dall’idea di fare guadagni facili”. “E’ un fatto grave che si è verificato in una situazione già deteriorata” dice Michela Migliosi, gestrice del bar centrale del paese. Una situazione che “le forze dell’ordine non riescono a risolvere e per la quale servirebbero più controlli”.
A metà mattinata, la notizia della rapina in villa ha già fatto il giro di un paese che i suoi abitanti non riconoscono più. “Lo trovo molto cambiato, prima si conoscevano tutti, adesso ci sono tantissimi sconosciuti e la sensazione di sicurezza è venuta meno” spiega Marco Mariottini.
“Ne succedono troppe, adesso gli abitanti vanno a letto con la paura che qualcuno entri nelle loro case” dice Fausto, da sempre residente a Costano. “In molti, per questo motivo hanno installato impianti di allarme nelle loro case, prima invece lasciavamo sempre le porte di casa aperte” assicura Armando Polinori.


E’ l’ora di pranzo e in quella manciata di case ammucchiate attorno alla piazza si sta cucinando. Simone Marani sta rincasando dopo la mattinata di lavoro. Ventiquattro anni e nemmeno un pensiero ad abbandonare la frazione dove vive con la sua famiglia. “C’è molta preoccupazione – dice -, anche a causa dei tanti immigrati, ma ho intenzione di andare a vivere altrove.



Il sindaco: Bastia come il Nord Est


BASTIA UMBRA – “Non chiniamo la testa di fronte alla violenza, non abituiamoci alla criminalità, chiedo ai miei concittadini di vigilare, più di quanto già non fanno le forze dell’ordine”. E’ il sindaco di Bastia, Francesco Lombardi, a parlare, in seguito alla rapina subita dalla famiglia Bartolini, chiedendo la partecipazione dei suoi cittadini per la tutela della sicurezza, “affinché Bastia sia preservata dal vivere quello che, purtroppo, nel Nord Est dell’Italia, è diventata una triste consuetudine: le rapine violente nelle ville”.
“Ho trovato delle persone provate – afferma -, ma per nulla dome e che stanno affrontando questo evento con estrema dignità e forza d’animo”. “Bastia – continua il sindaco – è una città esemplare dal punto di vista economico. Per questo può far gola alla criminalità di un certo spessore. Non ci dobbiamo spaventare, ma abbiamo tutti, nessuno escluso, il dovere di vigilare sulla nostra sicurezza. Qualunque cosa notiamo, segnaliamolo alle forze dell’ordine”.


Confcommercio: Pericolo latente


BASTIA UMBRA – “Il pericolo purtroppo è latente e la sicurezza, spesso, sembra quasi una chimera”. E’ un quadro preoccupante quello tracciato da Marco Caccinelli, presidente della sezione bastiola della Confcommercio, che descrive un territorio bersagliato da furti e truffe a danno di commercianti e imprenditori.
“Gli addetti ai negozi – spiega – devono impegnare gran parte del loro orario lavorativo per controllare che nelle loro attività nessuno rubi, cosa che si verifica quotidianamente”. Il presidente dell’associazione dei commercianti condivide la metafora del sindaco Lombardi, che vuole Bastia un Triveneto in scala. Locomotiva del Perugino e dell’Umbria ma anche, allo stesso tempo, territorio interessante per rapinatori senza scrupoli. “L’impresa delle forze dell’ordine è ardua” commenta Marco Caccinelli che, come il sindaco Lombardi, guarda ai cittadini come primi tutori della sicurezza urbana e domestica.

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