UNA ‘BABY-GANG’ dedita ai furti nei negozi è stata scoperta dai carabinieri che hanno arrestato i responsabili: cinque ragazzi stranieri, tra i 16 e 21 anni, di cui 3 minorenni.
I militari della Stazione di Bastia sono intervenuti mercoledì pomeriggio su segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato il comportamento sospetto di un gruppo di giovani. Si sono messi sulle loro tracce e, dopo averli seguiti, sono intervenuti bloccandoli. Si tratta di studenti stranieri di origine ecuadoriana, domiciliati con le loro famiglie a Perugia. Quando sono intervenuti i carabinieri i ragazzi avevano ancora indosso la refurtiva (magliette, profumi e scarpe per un valore di poco inferiore ai 500 euro), oggetti che erano stati trafugati poco prima in alcuni negozi di Bastia. Nei loro confronti sono scattate le manette per furto aggravato, che hanno portato i due maggiorenni alla reclusione nella camera di sicurezza del comando compagnia Carabinieri di Assisi, in attesa della convalida degli arresti da parte dell’autorità giudiziaria. I 3 minorenni, invece, sono stati trasferiti in un centro di accoglienza per minori di Firenze. Piuttosto eloquenti le spiegazioni fornite dai giovani ai carabinieri che chiedevano le motivazioni di questi gesti. Alcuni di loro hanno risposto senza imbarazzo e con naturalezza che «sono iniziative fatte per divertimento». Non hanno neanche tentato di spiegare un presunto stato di bisogno per giustificare le modalità con cui i furti sono stati messi a segno.
Un gruppo molto organizzato e strutturato che per ingannare i commercianti si sono muniti di dispositivi in alluminio per eludere i sistemi anti-taccheggio dei negozi e piccoli martelli per rimuovere le bande magnetiche dai capi di vestiario.
MATERIALE che i militari hanno recuperato identificando in due di loro, entrambi minorenni, soggetti che hanno avuto nel recente passato problemi di giustizia, sempre per reati contro il patrimonio.
I furti nei due negozi, uno di calzature e l’altro una profumeria, sono stati scoperti grazie alla collaborazione prestata dai cittadini che, notando comportamenti sospetti, non hanno esitato a chiedere l’intervento dei militari dell’Arma.
di MASSIMO STANGONI
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