Si svolge a Bastia Umbra, con numerosi ospiti, un ciclo di conferenze e dibattiti organizzato da Oicos Riflessioni


DANILO NARDONI


BASTIA UMBRA – Capire il rapporto tra la terra, le singole persone e le genti che l’abitano e, soprattutto, quale senso di essa ha l’uomo per poterla abitare e dunque costruire. Ragionare su questi pensieri chissà dove può condurre. Si tenterà di scoprirlo con lo sviluppo de “Il senso della terra”, tema conduttore del nuovo programma di Oicos Riflessioni, il ciclo di conferenze e dibattiti giunto alla sua terza edizione e organizzato dall’omonima associazione di Bastia Umbra. Il concetto di “terra” sarà analizzato in tutti suoi molteplici aspetti e da ogni punto di vista grazie a studiosi ed esperti in vari campi della cultura contemporanea, dalla filosofia all’architettura, dall’arte alla scienza, dalla letteratura alla religione.
Sono queste un tipo di conversazioni e riflessioni aperte all’esterno particolarmente richieste dall’opinione pubblica, a giudicare anche dall’elevata partecipazione nelle due precedenti edizioni. L’iniziativa, innovativa nel suo genere per quanto riguarda il Centro Italia, è organizzata in collaborazione con il Comune di Bastia Umbra e realizzata con il patrocinio della Regione Umbria, della Provincia di Perugia, dell’Università degli Studi di Perugia, dell’Università per Stranieri, dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria e degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti della Provincia di Perugia. L’individuazione del tema del terzo anno di Oicos Riflessioni è contenuta nello svolgimento dell’argomento dell’anno precedente, “Il corpo”.
“È dal corpo – spiega infatti Paolo Ansideri, presidente di Oicos Riflessioni – che nasce in modo spontaneo e naturale la domanda sul senso della terra. È dal corso delle conferenze e delle problematiche che si sono affrontate, che si propone all’attenzione, la nuova interrogazione che merita di essere indagata. Già nel titolo della conferenza d’apertura, tenuta da Umberto Galimberti nel marzo 2006, ‘Il corpo in occidente’, era espressa e nascosta al tempo stesso la domanda nuova: ed in oriente? Terre lontane, sensi diversi e concezioni diverse. Da quei corpi che calpestano terre diverse, anche diversi modi di intendere il suolo, il globo, la sfera celeste, il pianeta. Sullo sfondo del corpo si è stagliato e venuto crescendo il profilo dello scenario entro cui il corpo si pone: la terra, la terra e il senso che l’uomo ad essa attribuisce sono anche il luogo entro cui le concezioni e le vicende del corpo si situano”. Dopo la prima e la seconda edizione di Oicos Riflessioni, dedicate rispettivamente al linguaggio e al corpo, da marzo a giugno 2007 si parlerà dunque del senso della terra come elemento materico fatto di paesaggio e ambiente, della terra come filosofia e come luogo in cui le popolazioni individuano un proprio stato e una propria nazione, della terra come fatto economico tra globalizzazione e territorio locale. Sono questi gli argomenti scelti per gli incontri di avvicinamento alla quattro giorni di full immersion che si terrà dal 21 al 24 giugno, quando si aggiungeranno al calendario delle conferenze già in corso molti altri appuntamenti interessanti che vedranno arrivare a Bastia Umbra e in Umbria nomi importanti della cultura e delle arti. Per realizzare così un vero e proprio festival dedicato al “senso della terra”.
Sabato 17 marzo è infatti già partito il ciclo di appuntamenti, non però da Bastia Umbra, e dal Cinema Teatro Esperia dove solitamente si svolgono gli incontri in programma, ma dalla Sala dei Notari di Perugia. Proprio da qui è iniziato il cammino di esplorazione del tema 2007 con la testimonianza di Beppe Tenti, un esploratore di fama e valore conosciuto ai più come capo spedizione della trasmissione televisiva “Overland”. Attraverso i suoi racconti, le sue immagini, la sua testimonianza, si è cominciato a percorrere il pianeta che è fatto di luoghi, paesaggi, ambienti in cui si aggira l’uomo che lo vede ed osserva. “Percorrere la terra” è stato il titolo dell’incontro, che ha visto anche un mezzo, dal caratteristico colore arancione, della spedizione “Overland” fare sosta per tutto il giorno in piazza IV Novembre. Sabato prossimo, alle ore 16, la manifestazione proseguirà al Cinema Teatro Esperia di Bastia Umbra con il filosofo Giovanni Reale che interpretando “I misteri dell’altare di Isenheim di Grunewald”, rivelerà “Il senso del dolore sulla terra”. Sulla terra si poserà così lo sguardo dell’uomo che si eleva dal suolo vissuto ed abitato, ponendovi sopra e cercandovi, sensi, significati, parole, forme e immagini che le espressioni umane intendono trovarvi.
Sempre all’Esperia, sabato 14 aprile alle ore 16, lo scrittore, saggista e giornalista Marcello Veneziani parlerà di “Terra, patria, nazione”, terra come senso d’identità, perché la storia umana, solcando la terra, ne traccia confini per dichiararla nazione e considerarla propria patria. Il terzo appuntamento si svolgerà invece a maggio al Centro Congressi Umbria Fiere dove sarà trattato il tema “Economia senza terra: globalizzazione e territorio”, con data e ospiti ancora da definire, per cercare di vedere se il territorio possa produrre forme di economia che non siano asportabili e allocabili in indifferenti altre superfici.


 


STORIA E INTENTI DELL’ASSOCIAZIONE


BASTIA UMBRA – L’associazione “Oicos Riflessioni”, presieduta da Paolo Ansideri, nasce nel 2004 con il contributo del comune di Bastia Umbra e con l’intento di stimolare la riflessione critica nell’intero ambito regionale attraverso dibattiti e conferenze. Ogni anno viene individuato un tema intorno al quale si costruisce un calendario di incontri, in cui vengono contattati i maggiori studiosi di rilievo nazionale e internazionale, inizialmente di cadenza mensile e poi concentrati nell’arco della settimana finale del festival vero e proprio. “La cadenza mensile – spiega Paolo Ansideri – distingue una simile iniziativa dalla diffusa proliferazione di eventi culturalmondani, che si bruciano nello spazio di un tempo limitato e mediaticamente di risonanza. Si intende così costruire un percorso di pubbliche occasioni di confronto, in cui il tempo della riflessione
si snoda secondo la necessaria ponderazione e diluizione in uno spazio temporale che, senza alcuna pretesa di esaustività, renda ragione della lentezza e profondità legate intrinsecamente all’esercizio della riflessione, della ragione e del dubbio. Solo in questo progressivo accrescersi dei contributi e degli incontri, ha a questo punto un senso il chiamare a raccolta, nel momento finale del periodo di trattazione, un numero consistente di relatori”. È in questo contesto di fermentazione del tema trattato che si cerca anche di cogliere il nuovo argomento che l’anno in corso porge dal suo interno per una nuova interrogazione. Il tema individuato per la prima edizione dell’evento nel 2005 è stato “Segno, parola, linguaggio, lingua, comunicazione” mentre quello del 2006 è stato invece “Il corpo”, con il coordinamento di Umberto Galimberti.


A giugno arriver al culmine il cammino di esplorazione del tema scelto per questa edizione


Gli incontri dell’Oicos Festival


BASTIA UMBRA – Il momento centrale del cartellone di Oicos Riflessioni è sicuramente l’Oicos Festival, di scena a Bastia Umbra dal 21 al 24 giugno con esperti di altissimo rilievo e un programma vorticoso di eventi.
Qui si metterà a fuoco il tema de “Il senso della terra”, in un momento di full immersion, ma sempre, ci tengono a sottolineare gli organizzatori, con la coscienza dell’assoluta limitatezza e del carattere popolare e non accademico che caratterizza la manifestazione. Nel corso del programma di giugno si continuerà la linea guida già intrapresa con il ciclo di incontri mensili, quella di partire dalla terra come elemento materiale, sensibile e visibile, per ascoltare poi interpretazioni che la vogliono luogo di significati e di sensi. Su questo  paesaggio”, prima osservato e scientificamente compreso, la filosofia, la storia, l’arte, la fotografia, la letteratura, il cinema, l’architettura e le religioni poseranno le proprie interpretazioni nel fitto calendario di appuntamenti.
Ogni giorno ci saranno conferenze con la partecipazione di relatori di fama ed esperti in varie discipline. Il geologo Mario Tozzi parlerà delle forme della terra, la quale è prima di tutto suolo, crosta, materia in evoluzione (“Pianeta terra. La crosta e il suolo”). La terra in questa prospettiva è perciò il luogo abitato. Come si rapporta allora l’uomo al proprio habitat? Come abita l’uomo la terra? Sono le domande a cui cercherà di rispondere il presidente del Wwf Fulco Pratesi (“La terra (H)abitata”). La terra è poi il posto dove l’uomo costruisce la propria dimora, che diventa agglomerato urbano, città. Sotto questo aspetto ne daranno ragione gli architetti Paolo Portoghesi, Franco Purini, Mario Cucinella e il critico Francesco Dal Co. Le parole dello scrittore Erri De Luca riguarderanno inoltre “L’acqua e la mon- tagna” e il critico d’arte Achille Bonito Oliva introdurrà il rapporto tra “Arte e terra”. Il fotografo Oliviero Toscani rappresenterà e parlerà delle forme che vengono date della terra nell’epoca in cui viviamo. E la terra nel cinema di Michelangelo Antonioni sarà svelata dal regista Carlo Di Carlo. Dell’ultraterreno infine ci parleranno le tre religioni monoteiste. “Il senso della terra” verrà esaminato nell’Islamismo (relatore l’Imam di Perugia Mohammed Abdel Qader), nel Cristianesimo (relatore il cardinale Ersilio Tonini) e nell’Ebraismo (relatore un esponente, ancora da individuare, della religione ebraica). È nella filosofia, da ultimo, che le domande su tutto quanto è stato percorso fino a questo punto dovranno tentare una sintesi, cercare un’interpretazione, cogliere “significati”. Mario Ruggenini risponderà alla domanda “Perché la terra?”, Antonio Pieretti a “La terra per l’uomo?”, Giulio Girello parlerà di “Terra, natura, mondo” e Gianni Vattimo di “Terra e tecnica”. Qui si apre un ulteriore livello di considerazione. La terra come teatro di storia, scenario di migrazioni e conflitti. E una ristretta parte della terra, il bacino del Mediterraneo, sarà analizzato dallo storico Franco Cardini in “Geografia, popoli e storie”. Per capire poi il conflitto e la differenza o la composizione, di “Ragion araba” parlerà Khaled Fouad Allam cui risponderà Emanuele Severino con “Ragion d’occidente”.
Durante il festival sono previsti anche eventi collaterali per coinvolgere ancora di più il pubblico, dalle mostre naturalistiche alle degustazioni di prodotti e di cucine di varie parti del mondo, dai concerti ai corsi di lingue. In collaborazione con la locale Consulta degli immigrati verranno anche allestiti due spazi particolari. In “Narra la terra” si racconteranno percorsi di vita e integrazione. Con “Lingue dal mondo”, si avranno invece i primi rudimenti delle lingue degli immigrati.


 


 

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